Un trionfo al Dolby Theatre per Alejandro Gonzalez Inarritu che segue Alfonso Cuaron, altro regista messicano al quale proprio l’anno scorso per Gravity sono stati consegnati i premi dall’Academy alla miglior regia e al montaggio.
Nonostante sia un film molto poco hollywoodiano, Birdman, con i suoi piani sequenza, quest’anno ha messo a segno quattro riconoscimenti importanti, pure a confermare le aspettative già suscitate dalle nove nomination, ricevute a pari merito con Grand Budapest Hotel: miglior film, regia, sceneggiatura originale e fotografia.
Le altre pellicole si sono dovute “accontentare” di qualche altra statuetta e proprio a Grand Budapest Hotel sono andati quattro premi tecnici tra i quali l’Oscar “italiano” per i migliori costumi riconosciuto alla torinese Milena Canonero, già al suo quarto Oscar dopo Barry Lindon, Momenti di gloria e Marie Antoinette.
Prevedibili i premi per i migliori attori che sono stati consegnati per due di quei ruoli che ai giurati dell’Academy non passano mai inosservati. Alla sua quinta nomination, Julianne Moore ha vinto come miglior attrice per il ruolo da protagonista interpretando in Still Alice una donna colpita da Alzheimer. Il premio per miglior attore protagonista, invece, è andato a Eddie Redmayne per l’ottima interpretazione di Stepken Wawking, affetto da SLA, in La teoria del tutto.
A Boyhood film-esperimento girato nel corso di dodici anni, è stato attribuito soltanto il premio all’attrice non protagonista, Patricia Arquette, e il riconoscimento come miglior attore maschile non protagonista quest’anno è andato a J.K. Simmons per Whipash.
Miglior film straniero è il polacco Ida di Pawel Pawlikowski.
Tra i tanti momenti di spettacolo della serata condotta da Neil Patrick Harris, famoso per avere interpretato la parte di Barney Stinson nella serie tv How I met your mother e per aver recitato nel film Gone girl di David Fincher, le esibizioni di Lady Gaga e dei Maroon 5.
A.A.
MIGLIOR FILM:
Birdman
MIGLIOR REGIA:
“Birdman” Alejandro G. Iñárritu
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA:
Eddie Redmayne in “La Teoria del tutto”
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA:
Julianne Moore in “Still Alice”
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA:
J.K. Simmons in “Whiplash”
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA:
Patricia Arquette in “Boyhood”
MIGLIOR FILM STRANIERO:
“Ida” Poland
MIGLIORE FOTOGRAFIA:
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” Emmanuel Lubezki
MIGLIOR MONTAGGIO:
“Whiplash” Tom Cross
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE:
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” Written by Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. & Armando Bo
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE:
“The Imitation Game” Written by Graham Moore
MIGLIORI COSTUMI:
“Grand Budapest Hotel” Milena Canonero
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA:
“Grand Budapest Hotel” Frances Hannon and Mark Coulier
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO:
“The Phone Call” Mat Kirkby and James Lucas
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO:
“Crisis Hotline: Veterans Press 1” Ellen Goosenberg Kent and Dana Perry
MIGLIOR SONORO:
“Whiplash” Craig Mann, Ben Wilkins and Thomas Curley
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO:
“American Sniper” Alan Robert Murray and Bub Asman
MIGLIORI EFFETTI VISIVI:
“Interstellar” Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter and Scott Fisher
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE:
“Feast” Patrick Osborne and Kristina Reed
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE:
“Big Hero 6” Don Hall, Chris Williams and Roy Conli
MIGLIOR SCENOGRAFIA:
“Grand Budapest Hotel” Production Design: Adam Stockhausen; Set Decoration: Anna Pinnock
MIGLIOR DOCUMENTARIO:
“CitizenFour” Laura Poitras, Mathilde Bonnefoy and Dirk Wilutzky
MIGLIORE CANZONE:
“Glory” from “Selma” / Music and Lyric by John Stephens and Lonnie Lynn
MIGLIORE COLONNA SONORA:
“Grand Budapest Hotel” Alexandre Desplat