Il testo di Stefano Massini apre la seconda edizione di “Intrecci d’estate” nel cortile della Biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino, ex stabilimento Richard-Ginori.
Parlare di Pinocchio significa parlare dell’Italia post-unitaria, di Firenze con i suoi luoghi e con i suoi sapori, di personaggi reali contemporanei a Carlo Lorenzini, il quale non ha risparmiato niente e nessuno quando si è messo a tavolino per scrivere le avventure del burattino. Il suo stile sottile e la sua vena ironica sono riusciti a nascondere una grande quantità di informazioni sotto le sembianze di una “semplice” storiella per bambini, ma gli attenti studiosi di Collodi hanno scovato, negli anni e tra le pagine, molti segreti. E forse è uno dei motivi per cui questo libro resta un capolavoro, il secondo testo più diffuso nel mondo dopo la Bibbia. Stefano Massini, noto per la sua mirabile accuratezza di indagine prima di procedere alla stesura di un’opera, ha raccolto le curiosità collegate al noto romanzo e ne ha fatto una graziosissima partitura teatrale dal singolare titolo “Collo di pollo ripieno”, la cui lettura drammatizzata ha aperto la rassegna “Intrecci d’estate” con la regia di Dimitri Frosali.
Prendendo spunto dal libro di Nicola Rilli “Pinocchio in casa sua” e dal più recente “Pinocchio Svelato” di Giuseppe Garbarino, Massini immagina che in cucina di casa Lorenzini si stia preparando il pranzo in attesa dell’arrivo imminente proprio di Carlo. È tra le verdure da tagliare e le domande insidiose di una ragazzetta curiosa, Bertina, che i due domestici Venanzio e Leonetta si lasciano scappare gli aneddoti da cui Collodi avrebbe tratto ispirazione per scrivere il suo libro. L’idea viene anche dalla passione culinaria del regista e attore Dimitri Frosali, il quale tra un racconto e l’altro suggerisce ricette appetitose di tipici piatti toscani affiancato dall’attrice Luisa Cattaneo. L’atmosfera è quasi fiabesca e nei panni di Bertina (interpretata da Elisa Bagni) ci sembra intravedere la piccola Alice descritta da Lewis Carroll, stavolta in viaggio alla scoperta del “paese di Pinocchio”. La rappresentazione è gradevole e ben allestita, purtroppo penalizzata dalla lettura che rallenta alcune scene dal ritmo incalzante.
Attraverso la rilettura di questo classico della letteratura per ragazzi è possibile scorgere i luoghi vissuti da Lorenzini, primo tra tutti Sesto Fiorentino (dove la rassegna continuerà per tutto il mese di luglio) con la fabbrica di porcellane Richard-Ginori di cui suo fratello Paolo era direttore. Negli spazi un tempo occupati dallo storico stabilimento, che purtroppo non ha resistito alla crisi che si è abbattuta in Italia negli ultimi anni, oggi ha sede la Biblioteca Comunale di Sesto Ernesto Ragionieri e qui Frosali ha allestito la rappresentazione in omaggio all’autore di Pinocchio. Ma le avventure del “primo monello d’Italia” (che ha dato il via a una lunga serie di monelli e monelle protagonisti della letteratura per l’infanzia dell’ultimo secolo) riportano anche ad altri magnifici posti amati dal suo creatore, come Castello, dove si trovano le bellissime ville medicee Corsini e della Petraia, ma anche la villa abitata un tempo dai Lorenzini.
Dai luoghi si passa alle persone e qui l’entusiasmo coinvolgente di Bertina diventa specchio della curiosità degli spettatori, i quali vengono colti da una inaspettata sorpresa nello scoprire che tutti i personaggi di “Pinocchio” hanno un loro alter ego nella realtà: Geppetto e Mastrociliegia nei bottegai di via della Petraia, il Gatto e la Volpe in due delinquenti che frequentavano la stessa osteria di Carlo e il grillo parlante nel parroco di Sesto Don Zipoli sono solo alcuni esempi. Lo stupore si fa emozionante quando Bertina scopre che Leonetta non è altri che Giovanna Ragionieri, la giovane che aveva ispirato la figura della Fata Turchina. Si torna bambini quando la meraviglia si fa strada nel nostro cuore, una categoria che oggi è quasi ignota agli adulti: solo poche opere come “Pinocchio” hanno la magia di destarla. L’ingegno di Collodi trova ancora conferma nella scelta arguta di criticare la sua società senza che nessuno se ne rendesse conto: è così che la città di Acchiappacitrulli non è altro che Firenze Capitale, centro di un paese unito che aveva profondamente deluso il nostro giornalista, mentre il Paese dei Balocchi pare sia proprio Sesto Fiorentino, adornata a festa per la fiera che si teneva ogni anno e dove si arrivava in diligenza con partenza da Rifredi.
Mentre si ascoltano i simpatici aneddoti è quasi ora di cena e a veder preparare tutte quelle cibarie viene un po’ fame a tutti. Dalla finestra è possibile intravedere un’ombra che giunge dal vialetto, forse è Carlo di ritorno a casa, o forse la nostra giovane “Alice” avrà la sua ennesima sorpresa.
SESTO FIORENTINO (FI) – Biblioteca Ernesto Ragionieri, 2 luglio 2014
Mariagiovanna Grifi
COLLO DI POLLO RIPIENO – Regia: Dimitri Frosali; Autori: Nicola Rilli, Giuseppe Garbarino; Adattamento drammaturgico: Stefano Massini; Interpreti: Dimitri Frosali, Luisa Cattaneo, Elisa Bagni.