Il concetto di esodo al centro delle sei azioni coreografiche di Virgilio Sieni pensate per danzatori e persone comuni di tutte le età.
Al centro della quinta edizione di “Cenacoli Fiorentini” vi è un tema biblico eppure di grande attualità: l’esodo. Attraverso sei inedite azioni coreografiche, ideate per altrettanti luoghi d’arte, Virgilio Sieni ha evocato sia l’epopea veterotestamentaria, sia il grande dramma contemporaneo dei migranti che ogni giorno abbandonano le loro terre inospitali in cerca di accoglienza. La manifestazione ha così confermato la sua vocazione a «riportare i cenacoli a essere luoghi da abitare», ma soprattutto «luoghi di pensiero in dialogo con la contemporaneità» e dove, «attraverso una frequentazione inedita, si rivitalizza la percezione del corpo». Una vocazione apprezzata e condivisa dal pubblico fiorentino che si è presentato numeroso ai vari appuntamenti. Non solo ai cenacoli già frequentati in passato – Sant’Apollonia, Ognissanti e San Salvi – ma anche a quelli che si sono aggiunti quest’anno – Santa Croce, Santo Spirito e San Marco. Una mappa che, toccando alcuni dei luoghi più rappresentativi di Firenze, ha coinvolto l’intera città e per la prima volta si è estesa Oltrarno.
Protagonisti delle sei partiture corali danzatori e persone comuni di tutte le età che hanno risposto all’appello dell’Accademia sull’arte del gesto, fondata da Sieni nel 2007 e legata alla pluriennale esperienza di CANGO Cantieri Goldonetta Firenze, sede della Compagnia Virgilio Sieni e luogo per la ricerca e le attività sui linguaggi contemporanei dell’arte. L’Accademia si pone come spazio di formazione, di studio e di creazione artistica inedita, rivolgendosi a un ampio arco di destinatari che vanno dall’infanzia alla maturità, dai dilettanti ai giovani danzatori in formazione sino ai professionisti. I suoi percorsi tendono a mettere in relazione l’uomo con la natura del proprio territorio, dando vita a un sistema di trasmissioni e scambi fondato sull’incontro tra le pratiche del corpo e dello sguardo. Inoltre, essa mira a intervenire positivamente sulla vivibilità e su un possibile senso di appartenenza, tendendo a un rinnovamento del rapporto tra il corpo e la polis.
Il gesto, dunque, è il mezzo artistico attraverso cui Sieni fa riflettere sull’idea di esodo in tutte le sue sfumature di significato: certo abbandono fisico dei legami tradizionali, ma anche ricerca spirituale del proprio sé in una società in cui si è perso il valore della presenza. Il corpo delle persone comuni rappresenta con notevole forza espressiva un viaggio caratterizzato dall’incertezza di movimenti lenti, da un incedere faticoso e insicuro, dove non sono rare le cadute ed è difficile rialzarsi, ma dove è fondamentale una mano tesa che offre il proprio aiuto o la capacità di sfiorarsi, di sostenersi a vicenda. Un viaggio di persone che possiedono una sola ala attaccata alla spalla, o una rovinata coperta, protezione contro il freddo, ma anche ostacolo al libero fluire del movimento. Un viaggio infine che ha bisogno di pause, riposo e comprensione.
Firenze – CENACOLI FIORENTINI, 7-22 luglio 2015
Lorena Vallieri
Cenacoli fiorentini #5_Grande adagio popolare – Compagnia Virgilio Sieni / Accademia sull’arte del gesto con il sostegno di Estate Fiorentina 2015.
Coreografia e regia: Virgilio Sieni; assistenti: Giulia Mureddu, Maurizio Giunti, Diana Pignatti, Irene Stracciati; musica Michele Rabbia, Corale G. Savani di Carpi.
ESODO#1 – Cenacolo di Santa Apollonia, affresco di Andrea del Castagno
ESODO#2 – Cenacolo di Ognissanti, affresco di Domenico Ghirlandaio
ESODO#3 – Cenacolo di Santa Croce, affresco di Taddeo Gaddi
ESODO#4 – Cenacolo di Santo Spirito, affresco di Andrea Orcagna
ESODO#5 – Cenacolo di San Salvi, affresco di Andrea del Sarto
ESODO#6 – Libreria di San Marco, architettura di Michelozzo