Casillo omaggia Moscato: in scena la storia di un sodalizio artistico che ha Napoli nel cuore

Omaggio al Maestro Enzo Moscato e restituzione scenica – in forma di sintesi evocativa – di un percorso teatrale articolato e versatile, Ultimo arrivato…a casa Moscato di e con Benedetto Casillo conclude la rassegna We Love Enzo svoltasi a Napoli, nel mese di gennaio, presso la suggestiva Sala Assoli/ Casa del Contemporaneo.

Il progetto drammaturgico, che coinvolge oltre al noto mattatore della scena partenopea anche i bravissimi Enza Barra, Salvatore Chiantone e Amelia Longobardi, nasce, stando a quanto dichiara lo stesso Casillo, con l’intenzione di essere non solo una forma di celebrazione, ma un vero e proprio ringraziamento allo scrittore dei Quartieri Spagnoli per il privilegio di averlo scelto tra gli interpreti di alcuni suoi spettacoli.

L’intera operazione è permeata, infatti, da un verificabile e sincero sentimento di rispetto, ossequio e gratitudine verso il drammaturgo mentore, sentimento che diventa chiaro e corrusco nel momento in cui Casillo mette in scena, in maniera presumibilmente verosimile, l’inatteso e sorprendente incontro con l’inseparabile amico e prezioso collaboratore di Moscato, Claudio Affinito, che, per la prima volta, circa dieci anni fa, comunicò a Casillo il suo imminente coinvolgimento in un nuovo progetto di Moscato, autore di testi, diventati ormai classici, come Occhi gettati, Ragazze sole con qualche esperienza, Pièce Noire, Rasoi, Scannasurice, Compleanno, Ritornanti e tanti altri.

Una coinvolgimento che lo stesso Casillo, nelle note di regia, definisce Una sorta di esame di maturità, una nota di merito da trascrivere nel registro di una carriera artistica. In realtà, come si evince dalle stesse note di regia e come appare manifesto anche nelle tessere di testo scelte da Casillo per la messinscena, al netto di un approccio palesemente differente al teatro, esiste un comune denominatore che accomuna l’opera di Moscato alla sua sia nei temi, come la vita dei vicoli, la gente, la spiritualità, sia nell’essenza di entrambi i percorsi artistici che, nonostante siano stati molto diversi, sono entrambi incardinati intorno a Napoli, all’amore per la città ma anche alla continua e stimolante curiosità, alla volontà di rifuggire dalla banalità e dalla volgarità, al rispetto per i colleghi e per il pubblico.

Insomma, un’interessante occasione, probabilmente un’occasione unica, per vedere o rivedere, originalmente accostati e apprezzabilmente interpretati, pezzi indimenticabili e divertentissimi dei Sadici Piangenti, storico duo cabarettistico musicale formato da Casillo e Rutigliano negli anni’70 e gli struggenti e poetici frammenti tratti dallo splendido repertorio moscatiano fino al classico congedo, lirico, tragico e universale, di Tutto è fernuto, con cui Moscato, anima splenetica, riverberandosi stavolta in modo asciutto ed efficace nella voce di Casillo, non smetterà mai di commuoverci.

Sala Assoli di Napoli, Replica del 26.01.2023

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