“Cam on” all’Off Off Theatre
Il teatro sincero di Massimo Stinco

“Cam on” all’Off Off Theatre, scritto e diretto da Massimo Stinco, mette subito le carte in tavola. Si parla di sesso, nell’accezione più spinta possibile, ovvero consumo e pornografia. In scena Alberto Bucco, Simone Fabiani ed Alberto Viscardi, bravi e coraggiosi nell’accettare la nuova sfida del regista e autore fiorentino.

Tre gli sguardi (etero, gay, bisex), una la conclusione: la dipendenza crea mostri, ma la consapevolezza aiuta a salvarsi. E così la goliardia di tre ragazzi curiosi e (chi più, chi meno) audaci, diventa psicodramma da adulti, con derive che sfiorano il dramma, attraversando la commedia.

In una stanza di una casa abitata da una madre castrante, o in ufficio, il sesso virtuale diventa trasgressione da nascondere, o soffocare, e forse proprio per questo più eccitante. Viceversa, in una casa in cui tutto potrebbe avvenire (e non accade) diventa noia, routine, e induce a pensieri suicidi.

Alberto Bucco ha un volto che sarebbe piaciuto a Pasolini, e un notevole vigore scenico, Simone Fabiani dona dolcezza e rassegnazione al suo personaggio (forse il più complesso), mentre Alberto Viscardi gioca con le maschere e regala gli acuti migliori nel suo bamboccione in cerca di liberazione.

“Cam on” alza la posta in palio volando su territori psicologici, e forse avrebbe giovato una maggiore sintesi nella narrazione. Colpisce però nel segno con queste storie in cui tutti, confessi o no, ci siamo rivisti, e lo fa con un linguaggio funambolico, maggiormente efficace nei toni alti piuttosto che in quelli introspettivi.

La bellezza del teatro di Massimo Stinco risiede nella schietta e spudorata lettura del presente, senza inutili veli borghesi. E gli applausi della sala gremita dimostrano che la strada é quella giusta.

Antonio Mocciola

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