“Appunti e considerazioni sul contrabbasso”, si presenta a Napoli il manuale di didattica per suonare il contrabasso

copertinaSabato 29 marzo, alle ore 16,30, il locale antistante la sala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli, ospiterà la presentazione di “Appunti e considerazioni sul contrabbasso”, un libro di didattica per contrabbasso rivolto ai giovani che intendono intraprendere la carriera orchestrale. Il testo del M° Vincenzo Guerrini (Firenze 1932 – Napoli 2005) è stato pubblicato postumo dal figlio, il M° Andrea, anch’esso musicista, con la casa editrice Vigormusic. Alla presentazione interverranno il M° Vincenzo Vigorito, Presidente della casa editrice e il M° Filippo Zigante, già direttore artistico del Teatro di San Carlo a Napoli. L’autore, docente in Contrabbasso prima nel Conservatorio di Matera e poi in quello di San Pietro a Maiella a Napoli, oltre che per 40 anni Primo Contrabbasso presso il Teatro di San Carlo, aveva sempre tenuti nascosti gli scritti frutto della sua lunga esperienza di docente ed esecutore. Il contrabbasso, strumento musicale della famiglia dei cordofoni ad arco con il suono più grave di tutti, è entrato in uso verso la fine del 17° sec., confinato per lungo tempo al raddoppio del basso e sostegno dell’armonia. Con l’avvento di compositori come Mozart, Boccherini e Beethoven poté essere impiegato anche come strumento solistaper la possibilità di ottenere effetti cantabili nell’acuto, cupi e drammatici nel grave. Dal 1925, è entrato da protagonista anche nella musica jazz, trattato con la tecnica del pizzicato ed escludendo quasi completamente l’uso dell’arco. Nonostante ciò sono estremamente rare le pubblicazioni sulla didattica di questo strumento. A tutt’oggi il metodo più usato è quello di Isaia Billé (Fermo 1874 – 1961) pubblicato agli inizi del ‘900 dalla casa Ricordi. Il libro del M° Guerrini sopperisce a questa mancanza con un manuale ricco di esempi musicali, diteggiature scrupolosamente spiegate e consigli su come affrontare e superare i Passi e i Soli più difficili del repertorio lirico sinfonico. Un metodo di studio “unico” nel suo genere la cui importanza sarà decretata dai giovani musicisti che ne faranno uso.

Flora Cassella

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