“Adolf prima di Hitler” di Antonio Mocciola
e le “sliding doors” della storia

“Adolf prima di Hitler”, un giovane e inedito lato del dittatore.

Lo spettacolo teatrale di Mocciola con la regia di Sommaripa è tratto da “Il giovane Hitler che conobbi”.

La figura di Hitler è una delle più tristemente note del panorama storico mondiale.

Le sue scelte, la sua condotta, le sue imposizioni hanno messo al tappeto un’intera popolazione.

Oltre la sua immagine di dittatore e sterminatore, Hitler ha anche una faccia inedita, nascosta ai più.

Un libro introvabile, intitolato “Il giovane Hitler che conobbi”, mette in luce un risvolto particolare del personaggio.

Raccontando esattamente le vicende narrate dal libro, Antonio Mocciola ha scritto “Adolf prima di Hitler”.

Il lavoro teatrale è andato in scena presso il Teatro Elicantropo di Napoli con la regia di Diego Sommaripa.

In scena tre soli attori: Vincenzo Coppola nei panni di Hitler, Francesco Barra di Gustav Kubizek e Gabriella Cerino in quelli della padrona di casa.

La scena volutamente spoglia mette in luce il testo rivelatore di una verità che sorprende se associata all’immagine crudele del nazista.

A quei tempi, Adolf era solo un ragazzo rifiutato dall’accademia e dalla visita di leva, già vittima delle prime frustrazioni.

Kubizek, giovane di buona famiglia lo accolse nel suo monolocale nel tentativo di regalargli l’accesso alla retta via.

Ma in fondo anche alla possibilità di scoprire la propria vera natura, un affetto giudicato come torbido, eppure vero.

Quella stessa forma di affetto tra due uomini che Hitler, in futuro, avrebbe fatto pagare agli innamorati con la morte.

Bravissimo il trio di attori in scena: Coppola sorprende col suo piglio deciso misto ad una dolcezza che sottolinea i turbamenti del suo personaggio.

Barra esprime al meglio la vivacità della giovinezza e la titubanza tra il rigore e la passione verso il suo coinquilino.

Fredda e crudele, quasi quanto diventerà il suo ospite, Gabriella Cerino nei panni di una locataria che detesta gli ebrei.

La scenografia volutamente spoglia ma funzionale, permette al testo di emergere in ogni momento.

Al tempo stesso, grazie alla regia di Sommaripa, risulta congeniale per regalare suggestioni con scelte di grande impatto.

“Adolf prima di Hitler” è uno lavoro intenso e intrigante, capace di raccontare una storia per molti inimmaginabile.

A fine spettacolo vengono alla mente molte domande ma una su tutte: cosa sarebbe accaduto se l’amore, a quell’epoca, avesse trionfato?

<br>Gaetano Cutri</b>

(foto di Giovanni Allocca)

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