“LABIRINTO. Percorso nelle passioni” è uno spettacolo originale e avvincente ideato e messo in scena abilmente da Frediano Properzi con la collaborazione in cabina di regia di Michela Francescangeli.
Le passioni si celano in un labirinto: spazi angusti separati da tendaggi neri dove luci fioche illuminano undici monologhi pensati come l’intimo incontro tra il pubblico e l’attore in un loop di interpretazione, musiche e celebrazione di confessioni passionevoli. L’invito all’entrata è di lasciarsi liberi e di farsi travolgere, con uno sguardo lasciarsi coinvolgere da un racconto o passare al prossimo.
La passione per la vita, per la scrittura, l’ossessione per l’immagine, per la morte, per la ricerca della fede e del sé, e poi la musica, le relazioni e l’amore in tutte le sue sfaccettature sono sviscerate e si accavallano fino a raggiungere uno spazio unico al centro del labirinto, in un totem che attraverso le stesse passioni, “si colora, si trasforma” e ci fa sentire coinvolti, attraversati da un brivido di emozioni: queste passioni appartengono anche a noi, alle persone che ci circondano e che amiamo. Perché “la passione è il motore della vita e tinge dei propri colori tutto ciò che tocca”.
Tutto in un mal di vivere o di non vivere che riesce a mettere insieme temi universali come l’amore, le relazioni, le paure, le tensioni familiari, le parole e le emozioni. Perché tutto deve passare “attraverso la passione”!
Pensare alla vita e alle passioni così dantescamente suddivise in tanti confessionali dove attore e pubblico interagiscono è un esperimento avvincente e ben riuscito. Nonostante un’iniziale titubanza e spaesamento, le storie così ben scritte e messe in scena riescono a coinvolgerti, convinti di vivere un’esperienza irripetibile. E il dubbio, poi tramutato in amara realtà di essersi persi qualcosa, lascia spazio all’emozione di un finale corale e appassionato dove tutto è chiarito e sospirato. D’altronde la vita non è una la scelta tra quali passioni vivere consapevole di perdere qualcos’altro?
E così si può lasciar passare alcune imperfezioni nelle interpretazioni, nel come è stato pensato lo spazio, o non curato l’accavallamento confuso di musiche e parole. Perché tutte le emozioni e le storie sono passate nella nostra intima coscienza, turbandoci prima e coinvolgendoci poi. Perché il teatro a volte ingabbiato dalla tradizione dovrebbe aprirsi di più a sperimentazioni soprattutto se emozionali.
L’autore con il suo labirinto è riuscito a scrutare con forza tutti gli spazi, anche i più nascosti e oscuri, dell’anima, della coscienza e della sfera affettiva invitandoci ad abbandonarci alle passioni e così a dare un senso alla vita.
Roma, teatro Lo Spazio, 2 Maggio 2015
Vittorio Sacco
LABIRINTO. Percorso nelle passioni
di F. Properzi
Regia di F. Properzi e M. Francescangeli
Con A. Galeffi, A. Barberi, C. Gneo, D. Da Corsi, G. Coppi, L. Masi, M. De Bella, M. Massa, M. Prinzivalli, P. Licenziato, T. Sechi De Murtas.