Teatro Elicantropo, la nuova stagione
riparte con “La confessione”

Riparte con il consueto piglio il Teatro Elicantropo di Napoli, che ha presentato la nuova stagione, a vent’anni dalla sua nascita. E, oggi come allora, è stata “La confessione” di Walter Manfré a tagliare il nastro, giovedì 22 ottobre. Lo spettacolo andrà in scena fino al 29 novembre. Dal 10 al 13 dicembre Davide Sacco presenterà “Condannato a morte – The punk version”, mentre dal 17 al 20 “Se ci sei batti un colpo” di Letizia Russo, con la regia di Laura Curino, chiuderà il 2015. Il nuovo anno si riaprirà con il deus ex machina Carlo Cerciello e il suo “Il cielo di Palestina”, dal 7 gennaio per un mese esatto. Poi, dal 18 al 21 febbraio, toccherà ad Antonio Ferrante e il suo “Conversazioni con la morte” di Testori. Dal 25 al 28 febbraio torna “La venere dei terremoti” di Manlio Santanelli, con splendido protagonista Roberto Azzurro, mentre marzo si apre dal 3 al 6 con Marco Caldiron che mette in scena “Groppi d’amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa. Dal 10 al 13 Anna Dora Dorno presenta “Desaparecidos43”, mentre dal 17 al 20 Teresa Ludovico porta “Piccola Antigone e cara Medea” di Antonio Tarantino. Dal 24 al 27 ecco “Hai appena applaudito un criminale” di e con Daniela Marazita, diretta da Alessandro Minati, mentre dal 31 al 3 aprile sarà la volta di “Macbeth-la poltrona” di Aniello Nigro, con regia di Monica Maiorino. Aprile furoreggia con “…Io la canto così”, omaggio a Gabriella Ferri di Antonella Morea, diretta da Fabio Cocifoglia (dal 7 al 10), “4:48 Psychosis” di Sarah Kane per la regia di Valentina Calvani (dal 14 al 17), “Il grigio” di Gaber e Luporini, per la regia di Antonio Piccolo e Giuseppe Cerrone (dl 21 al 24) e infine “Il catalogo” di Angela Di Maso, dal 28 al primo maggio. Finale col botto: dal 5 all’8 maggio “Dell’amore e dei segreti” per la regia di Antonio Iavazzo, dal 12 al 14 “Oltre la linea 2016”, percorsi di danza contemporanea giunta alla settima edizione e domenica 15 lo spettacolo itinerante “La sposa” per la regia di Rosario Liguoro e Pasquale Lanzillotti.
Antonio Mocciola

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