Presentata la nuova versione teatrale di “Arancia Meccanica”

Morgan tra il regista Gabriele Russo ed il protagonista di "Arancia meccanica", Daniele Russo
Morgan tra il regista Gabriele Russo ed il protagonista di “Arancia meccanica”, Daniele Russo

Arriva in scena la nuova versione del romanzo di Burgess, per la regia di Gabriele Russo e le musiche di Morgan

A ben 52 anni dalla pubblicazione del romanzo di Anthony Burgess , e a più di 40 dall’indimenticabile versione cinematografica firmata dal genio di Stanley Kubrick, “Arancia Meccanica”, torna a far parlare di se, grazie alla trasposizione teatrale del regista Gabriele Russo, che debutterà il prossimo 1 aprile al Teatro Bellini di Napoli, di cui Russo è Direttore Artistico. Un’operazione di grande impegno produttivo che desta grande curiosità ed attesa, soprattutto perché, a differenza di precedenti rappresentazioni teatrali di questo titolo, Russo ha deciso di portare in scena non l’adattamento che lo stesso Anthony Burgess fece del suo romanzo, ma una propria rilettura, con un’originalissima colonna sonora, per la quale è stato chiamato il cantautore Morgan, il quale ha composto una serie di brani in cui la citazione Beethoveniana è riproposta con personalissima creatività artistica. In scena una compagine di 7 attori, capeggiati da Daniele Russo, che smessi i panni del protagonista del dramma di Osborne “Ricorda con Rabbia”, al fianco di Stefania Rocca, sarà Alex, il quindicenne che, con la sua banda di amici, in un futuro anti utopico, vive la sua sofferenza adolescenziale attraverso stupri e violenze gratuite, storia che fu ispirata all’autore da un grave episodio di violenza di cui fu vittima la sua compagna, e che lo indussero a riflettere sulla natura animalesca dell’uomo, paragonandolo ad un “Orango ad orologeria”, il cui gioco di parole per assonanza lo portò alla creazione del titolo. In scena con Russo, Alfredo Angelici, Marco Mario De Notaris, Martina Galletta, Sebastiano Gavasso, Alessio Piazza e Paola Sambo. Le scenografie, di grande impatto visivo ed antirealistiche, sono di Roberto Crea, mentre Chiara Aversano firma i costumi post-moderni, che si distaccano dalla ben nota iconografia creata da Kubrick. 

Gianmarco Cesario

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