La suggestiva Pasionaria di Morau ci mette in guardia da un’imminente apocalisse

Pasionaria è uno spettacolo che nasce dall’incontro tra l’estro creativo potente e visionario del coreografo spagnolo Marcos Morau, artista versatile particolarmente abile nel concepire situazioni immaginarie e irreali, e l’eccezionale bravura del corpo di danza della compagnia La Veronal, compagnia che lo stesso Morau ha fondato nel 2005 e che tutt’ora dirige.
In questa messinscena, Morau introduce lo spettatore in una dimensione allucinata e distopica, proiettandolo in un prossimo futuro tutt’altro che improbabile, e prova a fissare, in un documento visivo tragicamente evocativo, la visione della vita che ci aspetta, di una vita totalmente consumata dalla robotizzazione dell’individuo e della società, una società che, travolta dalla falsa chimera del progresso, forzata dal processo di trasformazione digitale che si sta già realizzando sotto i nostri occhi, smarrisce totalmente il senso profondo della sua veracità emotiva e sentimentale.

I personaggi che si muovono nell’affresco scenico proposto da Morau sono automi privi di qualsiasi sensibilità, privi di coscienza ed empatia, i loro movimenti e le loro azioni si conformano alle necessità dell’ambiente e delle situazioni, i rapporti di relazione tra loro sono meccanici, svuotati di qualsiasi palpito o sentimento. È proprio questa la catastrofica deriva che Morau immagina per la nostra società vieppiù soggiogata dalla religione del progresso, convinta peraltro che l’unico progresso possibile sia quello tecnologico e digitale, una società corrotta da processi di profondissima alienazione collettiva, processi spinti dall’esasperata ascesa delle logiche turbocapitalistiche, processi che conducono ad un individualismo patologico e ad una totale perdita d’aderenza con il senso stesso del nostro stare al mondo.

Nelle note di regia, il profetico monito per tutti: nel futuro ciò che oggi chiamiamo vita si sarà trasformato in un paesaggio artificiale e gli esseri umani si saranno tramutati  in gadget tecnologici che hanno perso ogni tipo di passione.

Il suggestivo spettacolo di Morau è un vaticino, ci scuote e ci mette in allerta e ci mette altresì in guardia da un’apocalissi che, forse, possiamo ancora scongiurare, forse…

Teatro Bellini di Napoli, replica del 14.04.2023

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