“Discosogni”, la realtà musicale anni ’80

“Discosogni” è un tuffo negli anni ’80.

Quanto pop e quanto glamour in quegli anni, ma forse non era tutto vero?

E’ un Carlo Conti d’annata che apre le prime pagine di questo volume, quando erano ancora lontani i fasti di “Tale e Quale Show”.

Il clima è quello del pieno degli anni ’80, un decennio che ha caratterizzato mode, usi e costumi di chiunque e che è ancora molto amato.

Protagonista della storia è Ambra, una ragazza un po’ bruttina, che abita in un paesino di provincia ed ha come miglior amico Giovanni, gay dichiarato.

Sono loro i protagonisti di “Discosogni”, il primo graphic novel di Alessandra Rostagnotto pubblicato da Bao.

Lei ha una matassa di capelli ingestibili e fa poca attenzione al look, lui è ipercuratissimo e sceglie gli outfit in base ai divi del momento.

Il sogno di entrambi è quello di cantare, attività che avviene con scarso successo nei poco frequentati locali della zona.

Qualcosa però si smuove quando i ragazzi, tramite un saggio espediente, faranno la conoscenza di un impresario che conta.

Da quel momento una proposta indecente cambierà le cose e porterà i due promettenti artisti verso una carriera in ascesa.

Ma quale sarà il prezzo da pagare per poter tentare di arrivare addirittura a scendere la scalinata del Teatro Ariston?

“Discosogni” è quello che si può considerare un vero e proprio tuffo negli anni ’80, pescando a piene mani dal mondo musicale.

Le citazioni si sprecano, da Madonna fino ai Duran Duran, passando per i più locali Pippo Franco e addirittura Claudio Cecchetto.

La conoscenza approfondita del periodo storico per quanto riguarda l’universo pop mette in risalto proprio i fenomeni di quegli anni.

Addirittura presenze disegnate come Pippo Baudo e Maurizio Costanzo, con un cammeo graditissimo di Raffaella Carrà faranno capolino.

L’universo musicale viene analizzato soprattutto, ovviamente, dietro le quinte, mostrando un lato oscuro per la maggior parte dei fruitori.

Infatti in “Discosogni” si vuole anche in qualche modo far luce sugli espedienti, molto in voga negli anni ’80 nel mondo musicale.

Bellissimi visi, con movenze sinuose si esibivano sempre e solo in playback, giustificando un magheggio che garantiva successo anche senza voce.

La storia, per quanto assurda è in realtà totalmente verosimile e sembra ispirata a varie figure di riferimento del periodo.

Il tratto perfetto della Rostragnotto fa sembrare le vignette fotogrammi di un film di animazione, con colorazioni tenui perfettamente coerenti con la storia.

Il richiamo forte agli anni ’80 si evince nelle attività del posto, nei fenomeni televisivi e giornalistici, in un vero e proprio spaccato dell’epoca.

La storia è accattivante e coinvolgente, rendendo “Discosogni” un lavoro che si lascia leggere con piacere e con un pizzico di nostalgia.

Chi ha ormai superato gli ‘anta o si appresta a farlo, non potrà fare a meno di ricordare con un velo di tristezza, tempi passati.

Tutto sembrerà così datato, ma tutto sommato quando poteva essere piacevole deliziarsi con la musica leggera dell’epoca?

Gaetano Cutri

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