“Aiaccio”, la malinconia circense di Lavieri

Non era nato per far ridere, non avrebbe mai dovuto indossare un naso rosso e delle scarpe di misure improponibili, eppure Aiaccio era un pagliaccio e il circo la sua casa. E’ lui il protagonista di “Aiaccio”, lavoro a 4 mani di Biagio Russo ai testi e Daniela Pareschi ai disegni, pubblicato da Lavieri. La scelta di trasformare Angel in Aiaccio è dovuta ad un incontro fortuito, tanto portatore di gioia quanto di disperazione e di trasformazione, uno di quei classici rapporti che cambiano la vita. Gioia, cuori pieni di emozioni, disperazione pura, speranza e tutta la malinconia tipica del mondo circense sono elementi ben presenti nelle poche ma pienissime pagine di questo intenso volume.

I testi di Biagio Russo sono spesso dei veri e propri schiaffi in faccia che raccontano tutta la vasta gamma di sentimenti del protagonista, in funzione delle vicende che caratterizzano la sua vita, così come i disegni poetici e felicemente tristi di Daniela Pareschi, accompagnano in modo perfetto tutte le sfumature delle parole dell’autore. Non sempre le illustrazioni che sconfinano nella doppia pagina risultano perfettamente fruibili a causa della piega centrale che ne cela una piccola parte, ma quest’aspetto non deteriora minimamente la bellezza di un lavoro del genere in cui è condensato un vero e proprio mondo fatto di sentimenti puri e di poesia.

Ascoltare in lontananza una classica musica circense, provare nel cuore le sensazioni del pagliaccio protagonista e sognare con lui attraverso le pagine del racconto sono elementi perfettamente presenti sfogliando le pagine di “Aiaccio”, un libro da custodire con gelosia per la sua genuina purezza.

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