“Volevo fare la mignotta”: per un’‘alternativa’ storia delle donne

Una straordinaria quanto ironica Francesca Nunzi conquista il Teatro di Cestello di Firenze.

Divertente, esuberante, ironica e autoironica, irriverente, coinvolgente, simpatica: sono solo alcuni degli aggettivi che si potrebbero usare per descrivere Francesca Nunzi che con il suo ultimo spettacolo “Volevo fare la mignotta” ha conquistato il pubblico del Teatro di Cestello di Firenze. L’argomento trattato è esplicito sin dal titolo e l’attrice romana, coautrice del copione assieme a Berardino Iacovone, vi ripercorre una storia alternativa della donna in cui si cerca, con intelligenza, di liberare la figura femminile da secolari stereotipi. Accanto a lei Jacopo Fiastri che, oltre ad accompagnare al pianoforte il monologo della Nunzi, si dimostra ottima spalla comica.

Francesca_Nunzi2Un excursus che, provocatoriamente, inizia con la presentazione di una donna di oggi, divisa tra lavoro, casa, figli e marito, in conflitto con il proprio corpo che cerca di mantenere in forma con creme ed estenuanti sedute in palestra. Fino alla fatidica domanda: «Ma chi me lo fa fare? Non era meglio se facevo la mignotta?». Non la mantenuta della società attuale, la mignotta “di testa” che si vende per acquisire privilegi, spesso senza riuscirci, quanto la mignotta “di cuore”, che pratica il lavoro più antico del mondo per vocazione o per necessità, non di rado raggiungendo una celebrità non cercata. Inizia così una carrellata di emblematici esempi del passato, da Eva ad Elena di Troia, Cleopatra, Lucrezia Borgia sino alla Monaca di Monza. Con qualche sorpresa, come scoprire che Beatrice è ben lontana da quell’immagine dantesca «tanto gentile e tanto onesta».

Firenze – TEATRO DI CESTELLO, 29 novembre 2015

Lorena Vallieri

VOLEVO FARE LA MIGNOTTAdi Francesca Nunzi e Berardino Iacovone. Con Jacopo Fiastri al pianoforte.

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