“Virus in Fabula”, il graffio di Zorama
che ha incantato anche Mina

 

E’ sempre bello ritrovare la musica di Zorama, uno di quegli artisti che pubblicano un prodotto solo se hanno qualcosa da dire, e non per riempire un vuoto per non farsi dimenticare. Esce così “Virus in Fabula”, dall’affascinante progetto grafico e ricco di suoni e di invenzioni. Dodici pezzi che godono degli arrangiamenti smaglianti co-firmati da Ciro Genno, e naturalmente dall’inconfondibile voce del cantautore partenopeo (amatissimo in Finlandia). Voce che col tempo ha acquisito graffio e toni più scuri, aggiungendo corpo alle parole, sempre estremamente ricercate. Dev’essere stato questo impasto speciale ad avere sedotto Mina, che ha scelto “Il tuo arredamento”, interamente griffato da Zorama, come secondo singolo del suo vendutissimo “Maeba”. Se la tigre di Cremona ha l’occhio lungo, lo avremo anche noi nell’assaggiare un prodotto che nelle armonie ardite e nei suoni distorti, ricchi di tempi dispari, non è solo esercizio di stile (che, perché no, mica fa male) ma soprattutto un irrefrenabile voglia di comunicare. Ecco dunque risplendere “Munch”, singolo apri-pista, ma anche “L’estensione”, “Motel Desolazione”, “La transumanza” e la title-track. Brani spesso lunghissimi, quasi piccole suite, che vietano ascolti distratti, e inchiodano all’attenzione. Certo, come accade con i prodotti con una forte personalità, il tutto può anche spiazzare, perfino far girare la testa. Ma non è questa la missione dell’Arte? In questo panorama conformista, tragicamente appiattito su facili consensi (fino al prossimo click), “Virus in Fabula” non invecchierà.

Antonio Mocciola

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