“Troppo facile amarti in vacanza”, la recensione

“Troppo facile amarti in vacanza” mostra uno scenario terribile, ma quanto lontano dalla nostra realtà?

Linda è una ragazza sola, o meglio crede di essere tale, perchè si trova in un mondo che non riconosce più come suo.

Troppo facile amarti in vacanza
Troppo facile amarti in vacanza

Le città italiane sono lasciate nel pieno dell’abbandono, non c’è più la vena artistica che le poteva contraddistinguere.

In giro non c’è praticamente nessuno se non dei cartelloni che inneggiano dei moniti molto rigidi e delle linee di condotta da seguire.

Questi nuovi regolamenti riportano la società in un clima di rigore fin troppo estremo, dove le donne non sono letteralmente nessuno.

A meno che ovviamente non siano accompagnate dal proprio marito/padrone, nel più mediocre stato di vita possibile.

Linda non ci sta, Linda non è fatta per questo mondo e allora decide di intraprendere un viaggio per scappare da questo mondo.

Solamente uno zaino in spalla e un fido compagno a quattro zampe, non a caso chiamato Follia: il viaggio può avere inizio.

Questo è il panorama che fa da sfondo a “Troppo facile amarti in vacanza” ultima fatica di Giacomo Keison Bevilacqua pubblicato da Bao Publishing.

Il graphic novel spinge l’acceleratore sul degrado che potrebbe avere la società se si desse ascolto a chi manifesta idee troppo retrograde.

Offrire troppo spazio a chi non vuole accorgersi del vero modo in cui si muovono il mondo e i suoi abitanti potrebbero portare a questo.

Le città di “Troppo facile amarti in vacanza” mostrano uno stato di abbandono che abbiamo potuto vedere in alcuni episodi di “The Walking Dead” o in “Io sono leggenda”.

Troppo facile amarti in vacanza
Troppo facile amarti in vacanza

Degli scenari apocalittici, segno di una vera e propria rivoluzione, o meglio involuzione della società moderna, che in realtà moderna non sarebbe.

Tra omaggi e allegorie, il lavoro di Bevilacqua mostra quello che davvero si rischierebbe di avere se i veri valori di libertà e vita non fossero rispettati.

Il suo lavoro vuole essere un campanello d’allarme, un segno di attenzione verso quei temi di cui anche oggi si discute ancora senza trovare un vero e proprio equilibrio.

All’interno del lavoro sarà sorprendente vedere le più riconoscibili città italiane, da Roma a Firenze, trasformate in un regno abbandonato dall’uomo e dunque dalla civiltà.

A spaventare ci penseranno gli assurdi personaggi che Linda andrà ad incontrare, offuscati da una mentalità che non porta evidentemente a nulla di buono.

Molte tavole scorrono con poche parole, segno che spesso delle immagini ben caratterizzate possono mostrare molto di più di un dialogo ben congegnato.

Linda ce la farà a sfuggire a questa routine? Sarà davvero sola come crede oppure un barlume di speranza può ancora avere vita?

Troppo facile amarti in vacanza” mette in luce una situazione precaria e angosciante che però quanto davvero è lontana da un possibile tragico futuro?

Gaetano Cutri

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