“Tre atti unici di Cechov” al Cestello

La compagnia Cantiere Obraz porta in scena al Teatro di Cestello tre atti unici del drammaturgo russo.

tre atti unici 6Ridere con Cechov sembra quasi impossibile per coloro che conoscono solo la sua produzione maggiore, eppure con i suoi atti unici, detti anche “scherzi” per il modo burlesco con cui sono stati pensati, l’autore russo dimostra di essere veramente un ottimo umorista. A portare in scena al Teatro di Cestello tre bellissimi atti è la compagnia Cantiere Obraz, puntualissima nell’interpretare testi che necessitano di un gioco continuo di movimento e gags per essere veramente efficaci. È da queste opere brevi di Anton Cechov che si evince il grande autore. Non da “Il gabbiano”, “Il giardino dei ciliegi”, “Tre sorelle”, “Zio Vanja” o altre rinomate opere, in cui comunque emerge il forte senso ironico dell’autore quando indaga in profondità ogni singolo personaggio, descritto nei suoi tormenti, nelle sue manie, nelle sue bizzarre malinconie. Mentre in queste opere il dramma umano, l’incomunicabilità e la solitudine a cui sono destinati gli uomini e le donne, rende la tragedia imminente, pur se grottesca e ridicola, negli atti unici Cechov riesce a trattare gli stessi argomenti con una leggerezza e una maestria tali da rendere i personaggi ottimi soggetti per quel teatro dell’assurdo che in apparenza sembra essere tanto lontano dal drammaturgo russo. In fondo Ionesco, Beckett e Tardieu affrontavano proprio gli stessi temi: era l’esasperazione di psicosi e di orrori reali a destare il riso, ma in quell’assurdità c’era tanta verità.

tre atti unici 4Protagonista di “Proposta di matrimonio” il povero Ivan Vasilievic, impacciato, ansioso, malaticcio e pieno di tic. Quando si presenta alla porta del suo vicino Stepan Stepanovic per chiedere la mano di sua figlia Natalia, ha paura di lasciarci la pelle per l’agitazione. Il matrimonio, in fondo, è per lui la speranza di una vita più equilibrata e serena, sperando di attenuare tutte le sue maniacali patologie. Ottenuto il consenso del padre, però, il dialogo con la giovane non giunge mai al dunque, distratti entrambi da disquisizioni che li rendono sempre più nervosi: la loro sarà un’unione che si preannuncia tutt’altro che tranquilla. Intrigante e indefinito, invece, il rapporto della seconda coppia interprete di “La corista”: qui la giovane attricetta Paša viene aggredita da una moglie tradita (Nina), la quale la implora di lasciare in pace suo marito Nicolaij Petrovič – all’occorrenza nascosto nel bagno della camera d’albergo della sua amante – che, anche per causa sua, starebbe accumulando solo debiti; la ragazza, dispiaciuta per la situazione, cede alla richiesta di aiuto della signora, ma non tutto è come sembra. Infine la compagnia propone un altro gioiellino cechoviano, “L’orso”, in cui una vedova (Elena Ivanovna) è costretta a doversi scontrare con un creditore del marito defunto (tenente di artiglieria Grigorij Stepanovich) che, insolentemente, le piomba in casa e minaccia di restare finché non verrà risarcito; la donna, nonostante il dolore sia ancora forte e il lutto l’abbia segregata in casa da mesi, dimostra il suo carattere determinato e bellicoso, destando nel suo indiscreto ospite una reazione del tutto imprevedibile.

tre atti unici 2Nei panni dello psicotico Ivan Vasilievic e dell’“orso” del terzo atto un esplosivo ed esilarante Pierluca Rotolo: il suo corpo si cala completamente in due personaggi riccamente caratterizzati, in cui la nevrosi assume sfumature diverse. Piena di grinta e audacia l’interpretazione della vedova da parte di Alessandra Comanducci, che insieme a Rotolo e a Thomas Harris (il servo Luka) crea un divertente movimento scenico. La stessa dinamicità contraddistingue il dialogo dei due promessi sposi del primo atto, in cui al confuso spasimante fa da contrasto l’esuberanza di Natalia (Talitha Medici), che a volte sfocia nell’isteria. Completano il quadro degli attori, tutti ben affiatati e coordinati, Paolo Ciotti e Michela Cioni (i coniugi di “La corista”).

Firenze – TEATRO DI CESTELLO, 11 aprile 2015

Mariagiovanna Grifi

TRE ATTI UNICI DI CECHOVdi Anton Cechov; Produzione, ideazione e regia: Cantiere Obraz; Scenografia: Thomas Harris; Costumi: Marcello Ancillotti; Luci: Diego Cinelli. Interpreti: Michela Cioni, Paolo Ciotti, Alessandra Comanducci, Thomas Harris, Talitha Medici, Pierluca Rotolo.

Foto a cura di: Corrado Frullani.

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