“The dubliners – The deads” di Giancarlo Sepe: i vivi e i morti

“I morti sono più vivi dei vivi, loro hanno lottato fino all’ultimo
Quello che maggiormente colpisce in questo coraggioso  e visionario allestimento di Giancarlo Sepe de “I morti“, il più suggestivo racconto tratto da  “The Dubliners”  di James Joyce, è il meticoloso e appassionato lavoro fatto dal gruppo di attori nella messinscena.
Un insieme di corpi e sguardi che si annulla completamente al servizio del regista, rinunciando a qualsivoglia velleità individuale al fine di coagularsi in uno spettrale magma di morti viventi.
Affascinante risultato in uno spettacolo che purtroppo alterna spunti originali a troppe idee già sfruttate e nella intenzione esprimere la noia e la ripetitività di una “non vita” perde spesso il ritmo cedendo il passo a qualche “tempo morto” di troppo  (mi si passi il gioco di parole).
Lo spirito di Joyce comunque aleggia nell’aria ed è colto e raccontato in diverse sfumature e sensazioni lasciando a tratti allo spettatore un autentico senso di angoscia. Davvero questo racconto e’ uno dei capolavori della letteratura del secolo scorso e si percepisce quanto il regista ne sia coinvolto.
Resta la fascinazione visiva di uno spettacolo comunque ardito anche se nel complesso molto meno efficace di quanto avrebbe potuto essere.
Roma, Teatro La comunità, 10 ottobre 2014
Giuseppe Bucci
THE DUBLINERS
di James Joyce
con Giulia Adami, Lucia Bianchi, Paolo Camilli, Federico Citracca, Manuel D’Amario, Giorgia Filanti, Domenico Macrì, Caterina Pontrandolfo, Guido Targetti.
Regia Giancarlo Sepe
  

 

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