“Comedy”: l’arte dell’improvvisazione teatrale

Dopo 10 anni torna il cast originale di “Comedy” in due serate e apre la rassegna di improvvisazione #FirenzeLongform al Teatro del Romito.

10628551_688170424585249_2980955540933296484_nRaramente il pubblico ha l’occasione di assistere alla creazione di uno spettacolo e comprendere realmente l’arte dell’attore, la sua capacità di calarsi nel personaggio e vivere la storia che gli viene affidata. È difficile, infatti, che un semplice spettatore assista alle prove che impegnano attori e regista per diversi giorni (mesi, anni) prima di andare in scena. Nel caso di “Comedy”, invece, questa possibilità si consuma in un tempo brevissimo: solo un’ora e mezza. La caratteristica di questo format, riportato in scena dopo 10 anni dal cast originale di Teatri Divaganti per aprire la rassegna #FirenzeLongform al Teatro del Romito, è proprio quella di allestire una commedia nell’immediato, subito dopo aver ricevuto dal pubblico (e quindi assolutamente senza alcuna preparazione preventiva) quattro sole indicazioni: un luogo, un personaggio/mestiere, un evento e un tema/filo rosso che colleghi le tre storie a cui gli attori in scena devono dar vita.

Tempo per pensare non ce n’è. Dopo aver spiegato agli spettatori cosa fare e aver scelto i quattro elementi-base gli attori sono già in posizione, le luci calano e la musica dà inizio alla rappresentazione. Tutti, compresi i tecnici e il musicista Marco Cinnirella (che suona dal vivo a lato del palco), sono pronti per l’improvvisazione. Cosa significa improvvisare? Significa che non c’è copione, non c’è trama, non c’è una identificazione dei personaggi. Ci sono solo quei quattro spunti dati dal pubblico e gli attori decidono sul momento come far andare avanti le vicende, inventano all’istante cosa dire e come rapportarsi con gli altri. Seduti sulle sedie sui due lati della scena sembrano trovarsi a una competizione sportiva, una specie di “staffetta” dove l’uno subentra all’altro senza alcuna possibilità di sosta. I “giocatori” Daniela Morozzi, Fiamma Negri, Gila Manetti, Alfredo Cavazzoni, Andrea Mitri, Antonio Vulpio, Bruno Cortini, Daniele Marcori, Giovanni Palanza, che si sono alternati nelle due date previste (4 e 5 ottobre), dimostrano di essere allenati e pronti a tutto per raggiungere, in un affiatato gioco di squadra, un buon risultato. Ma è anche una festa per loro, una sorta di “rimpatriata” dopo il debutto della longform nel 2004.

Salvo qualche breve momento critico (che desta la risata anche di alcuni attori), gli interpreti riescono a rimanere costantemente ognuno nel suo personaggio (creato lì per lì) e a risolvere snodi narrativi talvolta davvero difficili. Infatti le commedie improvvisate prevedono tre storie in parallelo (a cui prendono parte tutti gli attori in scena) che si vanno via via intrecciando grazie al filo rosso scelto, appunto, dal pubblico. Lodevole la capacità di arricchire i dialoghi (per cui si distinguono Gila Manetti e Antonio Vulpio) e di alternare un linguaggio moderno (a tratti cinematografico), che caratterizza le prime due storie, a uno più ricercato, proprio della terza storia che, in entrambe le serate, è ambientata in un tempo e in un luogo lontano. Da non sottovalutare, anche, le doti mimico-espressive degli attori, i quali costruiscono i loro personaggi caratterizzandoli con voce, postura, mimica e gestualità peculiari (una nota di merito per Alfredo Cavazzoni e Bruno Cortini). Nonostante l’evidente difficoltà di allestire uno spettacolo così velocemente, le storie nate da questa esperienza di improvvisazione teatrale risultano divertenti e complesse, mescolano insieme diversi stili narrativi che prendono spunto ora dal cinema ora dalle soap-opera televisive, ma rimandano anche al genere fiabesco e mitologico a cui si intervallano dialoghi di spumeggiante non-sense. Prossimo appuntamento della rassegna #FirenzeLongform sabato 25 ottobre, sempre al Teatro del Romito, con “Microstorie” di OFC Teatro.

Firenze – TEATRO DEL ROMITO, 4 e 5 ottobre 2014.

Mariagiovanna Grifi

COMEDYRegia: Alberto Di Matteo; Musica dal vivo: Marco Cinnirella; Interpreti: Daniela Morozzi, Fiamma Negri, Gila Manetti, Alfredo Cavazzoni, Andrea Mitri, Antonio Vulpio, Bruno Cortini, Daniele Marcori, Giovanni Palanza.

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