Slade Wilson, talento multitasking
“Il cinema ripara tutte le crepe”

 

 

Felice Santulli, in arte Slade Wilson, classe ’99, è tra i protagonisti dell’ultimo short-film di Antonio Mocciola, “Crepa”. L’occasione dell’incontro è anche far conoscere i suoi molteplici talenti, in piena rampa di lancio.

Crepa ti vede in doppia veste, attore e regista. Un cortometraggio di cui si sentirà parlare? Come lo descriveresti e come ti sei trovato in questa duplice dimensione?

Crepa è una racconto che si regge su basi molto interessanti, non si limiterà a censure di nessun tipo nel voler raccontare la storia, che va sempre più a peggiorare, di una famiglia molto disfunzionale, vicende che sfortunatamente oggigiorno son meno rare di quel che si possa pensare. Io mi son trovato a curare la regia insieme a Marylu’ Lallo e a ricoprire una piccola parte nel corto, di mio trovo sempre molto interessante il voler cimentarsi in più compiti per la realizzazione di un film, soprattutto per una crescita personale. 

Sei molto giovane, ma hai già una discreta esperienza nel settore dello spettacolo. Cosa racconteresti di quel che hai fatto a chi ha curiosità di conoscerti?

L’esperienza che ho è ancora poca  e la roba su cui lavorare è tanta, ma si impara stando sui set. Io esordì con TITLE, un corto indipendente prodotto da me e visibile su youtube, andò bene a livello di festival. Ebbi la fortuna di conoscere Domiziano Cristopharo e col tempo stringere un rapporto di amicizia. Con lui ho fatto la maggior parte dei lavori tra cui alcuni film Antologia quali “XXX DARKNET Red Lips”, “6 SONGS”, “PHALLACIES” e il primo film diretto da me “eROTik 2”, seguito di Erotik diretto da Domiziano. Si può dire che ho iniziato con l’horror Estremo, ma in generale il cinema horror è sempre stato una mia passione, Erotik 2 richiama molto il Lucio Fulci. 

Il cortometraggio ti vedrà anche in forti scene di nudo, e del resto non sei nuovo a queste esperienze. Come vivi la nudità, e cosa pensi possa comunicare al pubblico?

Vivo la nudità molto serenamente, tutto ciò è frutto di un processo che ha richiesto un po’ di tempo, il cinema è stato molto d’aiuto. D’altro canto si può usare il proprio corpo per generare arte e contrastare il politically correct visto che oggigiorno, un certo tipo di nudità (maschile) è molto censurata e tutto ciò è un ostacolo per chi vuole comunicare un certo tipo di messaggio.

Vivi ad Avellino, cittadina del sud che forse da’ pochi sbocchi. Pensi che per lavorare in questo mondo sia necessario andare altrove?

Per far sì che avvenga un’evoluzione in questo mestiere spostarsi tanto è d’obbligo,  sfortunatamente qui vengono offerti pochi sbocchi lavorativi in generale, quindi ci si può immaginare per quanto riguarda la situazione cinema.

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