La denuncia di problemi e drammi del quotidiano, l’apertura all’altro e l’inutilità delle barriere culturali sono soltanto alcuni dei temi affrontati dal cortometraggio “Il potere dell’oro rosso”, che narra una storia delicata e semplice, densa di spunti seri ed attuali. L’integrazione degli immigrati e lo sfruttamento dei braccianti immigranti nell’annuale raccolta dei pomodori nei campi rappresentano temi-fulcro di questo peculiare prodotto cinematografico, che reca in sé un vero e proprio messaggio sociale e di speranza, come ha sottolineato lo stesso Carlo Verdone.
Prodotto dalla FONDAZIONE CON IL SUD e realizzato in collaborazione con l’unica scuola di cinema gratuita del Sud, l’Accademia del Cinema ragazzi-Enziteto, “Il potere dell’oro rosso” è stato presentato lo scorso 22 ottobre nella sezione “Panorama” di Alice nella città (sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni e alle famiglie) a Roma, presso il Cinema Avorio al Pigneto.
Nel corso dell’evento erano presenti gli attori Moda João e Paolo Sassanelli, l’assessore alla scuola e allo sviluppo delle periferie di Roma Marco Rossi-Doria, oltre al regista Davide Minnella il quale ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune nostre domande e curiosità.
Un argomento complesso e attuale in tutta Europa viene affrontato in questo cortometraggio in chiave delicata ed ironica. Davide, nell’evento dedicato alla presentazione de “Il potere dell’oro rosso” hai sottolineato che raccontare un argomento serio come l’immigrazione attraverso la commedia non equivale a superficialità ma vuol dire “provare ad essere profondi con un sorriso”. Da chi nasce propriamente l’idea e in che modo ha influito il successo dello scorso anno del video contest “Una storia con il Sud” prodotto dalla Fondazione CON IL SUD?
Credo che abbia influito tantissimo. Il video contest “Una storia con il Sud” ha avuto un successo straordinario ed è per questo motivo che la Fondazione con il Sud ha voluto rilanciare l’iniziativa di comunicazione sociale chiedendo al sottoscritto e ad Elena Giogli di raccontare una storia sull’integrazione in modo leggero ed ironico capace di raggiungere un ampio pubblico. Nel nostro piccolo abbiamo provato a far riflettere lo spettatore sul fatto che è importante imparare a conoscere le diversità, coglierne le occasioni e integrarle nel rispetto e nella salvaguardia del prossimo. Non era facile affrontare un argomento del genere con leggerezza e ironia ma sono pienamente convinto del fatto che alle volte una sana risata può far riflettere molto più di qualsiasi altra cosa.
L’obiettivo perseguito da te e dalla co-autrice della sceneggiatura, Elena Giogli, è dunque quello di far sorridere ma allo stesso tempo fare sensibilizzazione sui temi concernenti l’immigrazione ed il lavoro nei campi. Nell’ottica di questo importante traguardo, qual è stata la portata del contributo professionale fornito dai giovani dell’Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto?
Un contributo prezioso e notevole. La Fondazione con il Sud ha, sin dall’inizio, deciso di coinvolgere in questo progetto i ragazzi dell’Accademia del Cinema di Enziteto, periferia barese, uno dei primi progetti sostenuti dalla Fondazione per il contrasto alla dispersione scolastica. L’Accademia, prima di essere una scuola di cinema gratuita, rappresenta per i ragazzi una scuola di vita, un fondamentale punto di riferimento non solo per loro, ma grazie ad una serie di attività anche per le donne, i bambini e l’intero quartiere San Pio, oltre che un’opportunità di riscatto e di lavoro per tanti giovani talenti. Lavorare con questi ragazzi è stata un’esperienza straordinaria e spero vivamente di ritrovarli presto su un altro mio set.
Siamo certi che “Il potere dell’oro rosso” passerà per festival internazionali, televisione, rassegne scuole e università perché la paura dello straniero, il rispetto del prossimo, la solidarietà in generale sono argomenti importanti che meritano maggior riflessione e probabilmente, alle volte, proprio mediante una sana risata si può catturare l’attenzione di tutti molto più che attraverso qualsiasi altra cosa.
Roberta Nardi