“Per una donna” nella rassegna “A Roma! A Roma!”

La rassegna “A Roma! A Roma” risponde all’esigenza di dare spazio e voce a tutte quelle piccole realtà teatrali, provenienti da tutta Italia, che devono affrontare numerose difficoltà per poter mettere in scena i loro lavori. Si tratta di una scommessa con non pochi rischi sia per le giovani compagnie che per il Teatro Due e per la direzione artistica di Francesca De Sanctis.

Tra le dodici compagnie che sono state e saranno ospitate nella capitale grazie “A Roma! A Roma” è presente anche ATIR Teatro Ringhiera con lo spettacolo “Per Una Donna“, scritto da Letizia Russo con la regia di Manuel Renga e la supervisione di Serena Sinigaglia.

Unica voce per raccontare il viaggio introspettivo di una donna è quella di Sandra Zoccolan che sta su una scena nuda, circondata da microfoni ad asta posizionati a diverse altezze e da cavi ingarbugliati sul palcoscenico.

Nella confusione la donna vuole scrivere a se stessa per fare chiarezza dentro di lei, vorrebbe analizzare i pro ed i contro di una situazione che non capisce e la lascia disorientata.

Nonostante i suoi quarant’anni ha bisogno di trovare una nuova identità per essere felice. Allora inizia un delirante quanto realistico monologo in cui cerca di valutare quello che ha paragonandolo a quello che avrebbe: un marito che la ama, una quotidiana routine fatta di attese e di lavori domestici al posto di un’esperienza di amore, trasporto ed abbandono con un’altra donna sconosciuta ed incontrata per caso.

Ancora di salvezza nell’intimo turbamento della donna resta l’ironia; il tentativo di utilizzo della razionalità e della logica per combattere la pulsione istintiva non ha esito felice.

Nemmeno la paura di quello che potrebbero pensare e dire le persone appartenenti al suo contesto sociale e famigliare le fa rimpiangere ciò che è accaduto. Questa è una storia che, in senso lato, parla delle nevrosi e dei dubbi di ognuno di noi.

Geniale e significativa l’idea registica dell’utilizzo di quei cavi che simboleggiano il turbamento interiore ma anche la cravatta del marito e la costrizione della vita coniugale.

La bravura della Zoccolan sta nel non risparmiarsi in nessun momento della performance, nel riuscire a passare repentinamente da un momento di calma apparente al contorcersi e dimenarsi per simulare l’atto di amore carnale con la donna.

Il peccato mortale è che il pubblico non fosse così numeroso come avrebbe dovuto essere per un lavoro di ricerca assolutamente stimolante e originale della scena contemporanea di oggi.

Roma, teatro Due, 20 febbraio 2015

Erika Morbelli

 

PER UNA DONNA

di Letizia RUSSO

regia Manuel RENGA

con Sandra ZOCCOLAN

supervisione Serena SINIGAGLIA

ATIR Teatro Ringhiera

Share the Post:

Leggi anche