“Naked Book Club”, quando il libro si legge nudi

bookC’era una volta la famiglia perfetta che viveva in una casa costruita sullo stile di una famosissima marca italiana di merendine, che aveva l’abitudine di accompagnare il dolce sonno dei figli modello con la lettura, da parte del papà o della mamma, di favole tra le più appassionanti e classiche del panorama letterario internazionale.

Ma visto che questo tipo di famiglia praticamente non esiste e soprattutto visto che anche il mondo adulto vorrebbe essere coccolato con delle sane letture, gli anglofoni hanno deciso sapientemente di attivarsi crogiolando anche un po’ l’istinto voyeuristico che appartiene al senso erotico comune.

Sono dunque nati sia in Inghilterra che negli Stati Uniti i cosiddetti “Naked Book Club” ovvero dei locali nei quali ci si raggruppa per ascoltare altre persone che leggono dei libri, che possono andare dalle classiche favole dedicate anche ai più piccoli, fino a racconti dark o addirittura volumi che un tempo, quando la censura era ancora più filtrante, erano banditi.

Cosa c’è di tanto particolare in un circolo culturale simile? Semplicemente la modalità di lettura e le protagoniste stesse: si tratta infatti di vere e proprie performance nelle quali donne dal fisico perfetto si impegnano a leggere in tenuta rigorosamente adamitica, accompagnando quindi alle soavi voci, l’esposizione del proprio corpo completamente nudo.

L’idea è venuta a Michelle L’amoure, nome d’arte di una delle più quotate dive del burlesque americano, ma questo “format” ha già fatto scuola e sono ormai diversi i luoghi nei quali la lettura di libri è accompagnata dalla nudità integrale di apprezzabili intrattenitrici.

In Italia ancora non si è scatenato il fenomeno, ma se il pubblico medio, decisamente più smaliziato e pronto a captare anche il lato goliardico di un evento simile, è composto sia da single che da divertite coppie e gruppi di amici, che tipologia di clientela potrebbe attirare un tipo di performance di questa portata e quanto interesse potrebbe esserci realmente per il contenuto del libro letto?

Gaetano Cutri

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