La grande voce della Marini sulle note della memoria e della libertà

Un viaggio attraverso la musica e, soprattutto, attraverso le emozioni che la musica ha ispirato dagli anni sessanta ai primi anni ottanta, questa è l’idea su cui Gaetano Liguori ha costruito e diretto Emozioni, vero e proprio show musicale che si avvale della grandissima voce di Francesca Marini, delle coreografie di Ettore Squllace e di quattro giovani ballerine della compagnia Workdance.

Dalle melodie nostalgiche degli indimenticabili anni ’60, come “Vorrei che fosse amore” di Mina e “Se perdo te” di Patty Pravo, alle canzoni più grintose e internazionali degli anni ’70, come “Never Can Say Goodbye” di Gloria Gaynor e “Dancing Queen” e “Mamma Mia” degli ABBA, fino ai fantastici anni ’80, più aggressivi e sfrontati, inaugurati da un’intramontabile “Maledetta Primavera” della Goggi e dal cult dei Ricchi e Poveri “Se m0innamoro”, lo spettacolo, che si regge sulla indiscutibile bravura di un’interprete versatile come la Marini, trasporta il pubblico in un vortice di ricordi che, nel bene e nel male, sono spesso legati alle hit canore di una determinata epoca.

Oltre a cantare, Francesca Marini stabilisce un rapporto diretto ed empatico con gli spettatori, perché – come giustamente spiega durante lo spettacolo – la musica si evolve e cambia, ma le emozioni restano sempre le stesse.

Al termine dello spettacolo, Francesca Marini saluta il suo pubblico con una canzone che esibisce ed interpreta come vero e proprio manifesto morale e civile, si tratta di “I Am What I Am” brano tratto dal musical “La Cage aux Folles”, tradotto in Italia con l’odioso e provinciale titolo “Il Vizietto”: siate sempre fieri di dire al mondo Io sono quel che sono, urla tra gli applausi Francesca Marini, perché la musica, aggiungiamo noi, non è solo evasione ma anche liberazione e la Marini lo sa perfettamente.

 

Claudio Finelli

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