Martial Canterel, Sean McBride dal vivo al Cellar Theory, 22 Febbraio 2014
Sean McBride si presenta come un tipo elegante, marziale, una voce severa. Martial Canterel è il monicker con cui gira il mondo da un po’, quando è solo, se in compagnia lo potrete trovare alla dicitura Xeno & Oaklander. Sean McBride è stato uno dei pionieri del minimal synth americano del ventunesimo secolo. Ha iniziato sotto il nome di Moravagine prima di iniziare a rilasciare cassette in edizione limitata e a esibirsi a Brooklyn come Martial Canterel nel 2002
Il nome Martial Canterel è lo stesso del protagonista del romanzo di Raymond Roussel, Locus Solus, ed è a quell’immaginario che McBride si rifà nel creare la sua musica, composta principalmente con synth analogici ormai desueti, come a rappresentarci un futuro solo in potenza, che non diventa mai atto.
Isolazionismo, tempi ripetitivi per un dancefloor tutto puntato all’assenza di comunicazione; come robot che parlano in linguaggi di programmazione completamente diversi, le drum machine di Martial Canterel si mischiano con un uso algido e minimale del synth molto lontano dai manierismi che tanto sono apprezzati nel genere oggigiorno. Il Cellar Theory è un locale dove la Dark-wave è sempre stata di casa, ed ovviamente non poteva lasciarsi sfuggire l’unica data nel Sud Italia di questo progetto che è un po’ il portabandiere di questo genere. Il solito plauso va ai ragazzi di Subculture Eventi che lavorano duro e che hanno l’occhio lungo per queste cose, va ricordato che giusto qualche mese fa ci hanno regalato un esclusivo live dei Death in June. Va ricordato che il posto è un po’ piccolo e per questo motivo l’ingresso sarà limitato a soli 100 posti.
Mario Orsini