La visionaria e potente regia di Malosti incontra Lazarus, opera rock di Bowie, con Manuel Agnelli e Casadilego.

Opera rock d’avanguardia, concepita tra influenze e atmosfere artistiche sperimentali e visionarie, scritta dal versatile genio iconoclasta di David Bowie con il drammaturgo irlandese Enda Walsh poco prima della morte, avvenuta nel gennaio del 2016 a seguito dell’aggravarsi di un male incurabile, il musical Lazarus trae il nome dal singolo di successo estratto dall’ultimo album pubblicato dal Duca Bianco, cioè Blackstar, e ha debuttato il 12 dicembre 2015 a Broadway, alla presenza dello stesso Bowie che, proprio in quella occasione, concesse la sua ultima apparizione in pubblico.

Ritenuto a giusta ragione «il regalo d’addio di David Bowie al mondo», Lazarus arriva nei teatri italiani grazie all’energica e potente regia di Valter Malosti, direttore dell’ERT Teatro, che affronta il progetto con la consueta attenzione alla trasversalità delle arti e soprattutto alla valorizzazione delle arti visive, anche in virtù dell’interessante allestimento curato dall’apprezzato scenografo Nicolas Bovey con il supporto delle luci disegnate dal sempre bravo Cesare Accetta e dei molteplici video realizzati da Luca Brinchi e Daniele Spanò.

Lazarus restituisce agli spettatori l’intricata e disorientante realtà mentale del protagonista, il Dr Newton, alieno e migrante interstellare, proveniente da un altro pianeta ma prigioniero sulla terra, alcolista dipendente dal gin e devastato da un amore infelice, che – chiuso nel suo claustrofobico appartamento – si confronta e lotta con i fantasmi dei propri ricordi e le proiezioni delle proprie paure, con la chimerica seduzione di una possibile speranza e la cinica e irrimediabile consapevolezza dello scacco emotivo di cui è vittima; ma il Dr. Newton, al netto del caos di immagini e sentimenti in cui è immerso, è una sorta di osservatore – l’osservatore per eccellenza – sotto il cui sguardo, profondo, benché allucinato, l’universo svela tutte le sue contraddizioni e le sue incoerenze, rivelando altresì quanta violenza e quanta ingiustizia regolino le umane vicende.

L’opera musicale di Bowie – che ricordiamo essere tratta dal romanzo originale del 1963 L’uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis, pubblicato in Italia nella storica e fortunata collana di fantascienza Urania – è incardinata su tessere e frammenti che dialogano e si rincorrono in maniera vorticosa, esplosiva e babelica, tra narrazione e musica (eccellente il progetto sonoro e la produzione musicale di GUP Alcaro), luci stroboscopiche e suggestioni multimediali, serratissimi dialoghi e strepitose performance di interpreti e cantanti eccezionali quali l’iconico e magnetico Manuel Agnelli, Casadilego, vincitrice della quattordicesima stagione del talent show italiano X Factor, Michela Lucenti, danzatrice di grande esperienza e con una visione totale del lavoro attoriale, Dario Battaglia, apprezzato già in Edipo Re di Sofocle con la direzione di Robert Carsen e tanti altri che conferiscono a questa produzione un respiro davvero inedito e internazionale.

Infine, è d’uopo ricordare che lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro inediti, legati tra loro in modo da costruire un bordone musicale parallelo, evocativo e coinvolgente, tra cui ricordiamo gli indimenticabili This Is Not America, Absolute Beginners, Life on Mars?, Heroes e lo stesso Lazarus.

 

Teatro Mercadante di Napoli, replica del 03.05.2023

Foto @FabioLovino

 

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