La nuova stagione del Teatro Le Laudi di Firenze

Al via la trentacinquesima stagione con tredici titoli tra classici, autori contemporanei e l’omaggio a Firenze.

Dalla prosa classica ai nuovi autori, dai grandi gialli al teatro musicale, da messe in scena moderne fino al vernacolo nobile fiorentino: la trentacinquesima stagione del Teatro Le Laudi di Firenze propone un cartellone con tante proposte interessanti. In tutto tredici i titoli a partire da mercoledì 1 novembre (in replica anche sabato 4 e domenica 5), giorno in cui verrà presentato “L’acqua Cheta” da Namastè Teatro, la compagnia nata grazie dalla volontà dell’attore e capocomico fiorentino Beppe Ghiglioni a cui viene dedicata questa ripresa. Lo spettacolo, che ha debuttato nel ’94, propone un cast rinnovato rispetto alla sua messa in scena originale ma intende riproporre in maniera autentica il testo di Augusto Novelli così come era stato scritto e concepito al tempo della sua prima volta. La stessa compagnia sarà impegnata anche nella rappresentazione di “Gianni Schicchi” di Gildo Passini e in “Il Gatto in Cantina”, la commedia in musica di Nando Vitali, con la regia di Bebbe Ghiglioni. Quasi come una forma di “celebrazione” e di indissolubile legame con il territorio, viene proposto “Acquarello Toscano. La Toscana… da Cecco Angiolieri a Orlando Spadaro e oltre….” (sabato 25 e domenica 26 novembre). Rita Serafini firma la regia di questo spettacolo-recital che intende descrivere «con leggerezza e profondità» le tonalità della nostra anima attraverso un’esperienza di canto, musica e teatro.

Non solo «vernacolo» e dedica – per dirla alla Malaparte- alla regione «magica dove tutto è gentile intorno» ma anche generi specifici: è questa la proposta del Teatro le Laudi; Kimerateatro presenta il “Cancun” del commediografo catalano Jordie Galceràn, una pièce comica sui desideri inconfessabili della vita coniugale che attraverso spunti ironici, intende esplorare i rapporti contemporanei tra uomo e donna. Eleonora Cappelletti, Marco Contè, Laura Martelli e Mario Salvaderi sono i protagonisti di un “gioco” in cui a fare da padrone è il destino, con i suoi colpi di scena e gli imprevisti cambiamenti di rotta. La compagnia fiorentina fondata da Marco Contè e Paolo Santangelo, porterà in scena anche la «commedia gialla» di J.B. Priestley “Un Ispettore in casa Birling”, con la regia di Paolo Santangelo, in cui il pubblico sarà chiamato a condannare o ad assolvere i componenti di una famiglia che nella serata  perfetta, ricevono la visita di un ispettore. Ancora scompigli tra le mura di casa pervasi stavolta da odi, desideri e bramosie sessuali in “Ferdinando” di Annibale Ruccello, uno dei punti più alti della drammaturgia italiana degli anni Ottanta.

Dall’umorismo, passando per il giallo fino alla riflessione impegnata con “la Signorina Else” (sabato 27 e domenica 28 gennaio), monologo presentato in occasione della Giornata della Memoria e che riporta all’opera di Arthur Schnitzler pubblicata nel 1924. Una critica impietosa passa attraverso la riflessione sulla condizione di una giovane donna borghese messa di fronte alla necessità di prostituirsi per salvare la famiglia ma soprattutto l’immagine di essa. Presenterà uno spettacolo “al femminile” anche la Compagnia Sicilia Teatro; “Mi chiamo Rachel Corrie” (20, 21 gennaio) di Alan Rickman, con la regia di Antonio Ligas, ha al centro della vicenda una ragazza americana che nel 2003 decide di unirsi all’ISM, l’Internationa Solidarity Movement, un movimento per resistere attraverso l’azione-diretta non violenta, all’occupazione israeliana. Rachel (Maria Laura Caselli) è un’attivista pacifica che, nel tentativo di salvare una famiglia palestinese, perde l’unica cosa davvero preziosa alla quale aveva deciso di non rinunciare: la vita. Bugie, inganni e sotterfugi, invece, saranno i temi di “Dica 33 (c’è un dottore in sala?)” di Ray Cooney con la rielaborazione scenica e regia di Lorenzo Lombardi.

In questo “mosaico” di generi, non mancheranno poi i classici, come “L’avare” di Molière (sabato 2 e domenica 3 dicembre) di e con Andrea Buscemi nel ruolo del vecchio avaro Arpagone, né gli omaggi ai testi della Commedia dell’Arte contaminati da estratti di Bertol Brecht con “Processo al Teatro. Commedia ridiculosa di maschere innanzi al potere” (13 e 14 gennaio) con regia e adattamento testi di Lorella Serni e Duccio Barlucchi. E ancora nel senso di una tradizione, seppur nella chiave di una vera riconsegna alla memoria, arriva “Fine mese” (3-4 e 10-11 febbraio), lo spettacolo inserito all’interno del progetto triennale pensato per rendere omaggio alla commediografa napoletana Emilia Vaglio, alias Paola Riccora. Nel progetto, infatti, rientra la messinscena di tre commedie che ebbero notevole successo negli anni Trenta del Novecento e si allaccia all’operazione di recupero della memoria storico-teatrale del dottore di ricerca Mariagiovanna Grifi, diretta discendente della scrittrice e autrice del libro “Chiamatemi Paola Riccora” (edito da Ilmondodisuk nel 2016). La trentacinquesima stagione del Teatro Le Laudi si muoverà tra autori noti e contemporanei, tra generi classici -legati non solo alla tradizione ma a Firenze e alla Toscana- e nuove esperienze, offrendo così la possibilità di scegliere tra tante proposte diverse.

Tutte le info sulla nuova stagione del teatro sul sito: www.teatrolelaudi.it

Laura Sciortino

 

 

 

 

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