“Io che amo solo te”, il nuovo romanzo di Luca Bianchini

16092013_luca-bianchini-io-che-amo-solo-te_03Tra tutti i settori in crisi, oggi ce n’è uno che invece pare andare sempre alla grande: il business “matrimonio”.

Ed è proprio un matrimonio il protagonista (almeno in prima battuta) di “Io che amo solo te”, che stavolta non è la celebre canzone di Sergio Endrigo bensì il titolo del nuovo lavoro di Luca Bianchini, edito da Mondadori.

Gli ingredienti ci sono tutti: una città del Sud (Polignano a mare), quasi 300 invitati, la suocera che deve avere l’ultima parola su tutto, il pranzo-maratona comprensivo di centinaia di portate, i parenti pettegoli e i vicini invadenti. Tutti gli occhi sono puntati sugli sposi, e ancora di più sulla madre della sposa e il padre dello sposo, fidanzati in gioventù e mai potutisi sposare causa malelingue.

Attorno alla coppia giovane e alla coppia matura – il cui sentimento è però ancora vivo e vegeto, sebbene l’una sia ormai vedova e l’altro sposato – ruotano una miriade di altri personaggi, ognuno con la sua piccola storia che si intreccia alla principale, come la sorella della sposa, fissata con le diete e dall’innamoramento facile, il fratello omosessuale dello sposo che decide di fare outing esattamente il giorno delle nozze, il ripensamento/tradimento – presunto e consumato – sempre dietro l’angolo e lo zio della sposa che, ormai redento, torna in paese il giorno prima del matrimonio.

Tutto sembra essere stato organizzato nei minimi dettagli: e invece, l’imprevisto è in agguato, a quanto pare per tutti i protagonisti della storia….. Sullo sfondo l’assolata e ventosa Puglia, la città di Polignano a picco sul mare, l’ambientazione della storia che si snoda in tre giorni, quello prima del matrimonio, il giorno delle nozze e il giorno dopo.

La narrazione scorre via veloce, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti, il tono è ironico, frizzante: l’amore è il grande protagonista della storia e all’autore – scrittore e conduttore radiofonico – il pregio di parlarne con leggerezza, tipizzando nei vari personaggi ogni sfaccettatura di questo complesso sentimento.

Forse un po’ da luogo comune l’ambientazione della storia (il matrimonio al sud “leggermente” kitsch, la grande abbuffata, numero infinito di invitati) e il finale del romanzo, ma non mancano gli spunti attuali e problematici (ad esempio, la storia sofferta del fratello dello sposo, mediante il quale è trattata la controversa tematica dell’omosessualità).

Quel che è certo è che si tratta di un libro piacevole, leggero, insomma, “da ombrellone”, come è stato definito o, ancora meglio – visto il periodo – da divano durante le feste natalizie.

Alina Pedaci

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