“Inequilibrio” dopo vent’anni

Il festival di Castiglioncello festeggia l’inizio di una nuova vita.

La ventesima edizione di “Inequilibrio”, iniziativa di Armunia, in programma dal 21 giugno al 2 luglio al castello Pasquini di Castiglioncello, si pone un obiettivo artistico votato al rinnovamento: opta per una diversità artistica e culturale. Tra artisti che vantano una residenza pluriennale al festival e nuove reclute, tra italiani e stranieri, il programma si articolerà in trentanove spettacoli di prosa e di danza.

Il castello Pasquini, punto focale delle attività di Rosignano, offrirà diversi spazi come palcoscenico. Qui lo spettacolo si pone come ricerca di nuovi linguaggi multidisciplinari e multiculturali, aperti alla comunicazione fra artisti appartenenti a generazioni diverse, discipline diverse ma anche lingue e culture diverse. Ciò è possibile soprattutto con la danza, citando le parole di Angela Fumarola, presente alla conferenza stampa presso la libreria fiorentina Todo Modo, «corpi e segni nello spazio» per «creare relazioni e abbattere pregiudizi». Le creazioni coreografiche, ognuna segno del proprio tempo e del proprio luogo, trasformano “Inequilibrio” in un viaggio. Un capitolo interessante è “FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS”: Sharaf Dar Zaid, Mounir Saeed, Hamdi Dridi, Bassam Abou Diab, Guy Nader, Jadd Tank si presentano come scrittori della coreografia contemporanea, trasmettendo energia vitale senza prescindere dalla tradizione. Tra i giovani coreografi, Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi con “Le Jarden”, una passeggiata in un mondo parallelo tra arte visiva e danza, Barbara Berti e il suo dialogo costante con la platea attraverso “I am a shape, in a shape, doing a shape”, A. Aymone e M. Santander Corvalàn e l’interazione di due civiltà diverse che si intersecano nella prima nazionale “Mash”. Altra prima nazionale è “La morte e la fanciulla” della compagnia Abbondanza/Bertoni, in cui la bellezza coreografica è incorniciata dalla musica di Schubert. Passando ai rappresentanti di una generazione di mezzo, ecco un altro insieme di simboli appartenenti a un codice ormai consolidato: Claudia Catarzi e le sue architetture sceniche duettano con Michal Mualem in “A set of timing”, Simona Bertozzi/Nexus in “And it burns burns burns”, Virginie Brunelle con il trio “Foutrement”, la compagnia Habille d’eau di Silvia Rampelli con “Euforia” e Manfredi Perego con “Geografie dell’istante”. Infine, Silvia Gribaudi con una serie di spettacoli di cui segnaliamo il “Progetto Over 60”, emblema della comunicazione: dodici signore, dodici studentesse di danza classica e alcuni uomini si incontreranno sulla stessa scena e nella stessa coreografia.

Le generazioni dialogano anche nel programma di prosa, che si alternerà alla danza negli spazi del castello Pasquini. Tre debutti: Gemma Carbone e il suo monologo giallo “GUL uno sparo nel buio”, Industria Indipendente con “Lucifer”, una storia creata da due drammaturghe romane il cui protagonista viene catapultato in un’altra dimensione, e Marco Cacciolla con “Farsi Silenzio”, una produzione di Elsinor. A “Inequilibrio”, come per la danza, anche molte prime nazionali di prosa: “Il passato per le armi-debra libanos” di Roberto Abbiati; “In terra in cielo”, lavoro della compagnia Garbuccino/Ventriglia ispirato al “Don Chisciotte”; “Piccole commedie rurali” di Gogmagog, una ricerca sulla drammaturgia contemporanea; Elena Guerrini con un lavoro dedicato alle donne, perché «non c’è strada dedicata alle donne se non la santità». Anche la tradizione trova un rinnovamento a “Inequilibrio” e molti artisti nati e cresciuti a Castiglioncello tornano al festival: Dario Manfredini, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini fanno ritorno a casa; il primo, dopo vent’anni, con “Studi verso Luciano-Ecografia di un corpo-Spettacolo in formazione”; i secondi con uno spettacolo che viaggia per l’Europa: “Rzeczy/Cose”. Fortebraccio teatro presenta il progetto “Noosfere”, aggiungendo a tre monologhi già presentati la prima nazionale “Cantico dei cantici”. Tra le compagnie storiche anche Nerval teatro e “Winnie”, agito da attori disabili.

La sperimentazione, chiave di lettura di “Inequilibrio”, prosegue con la compagnia Lanza/De Carolis e “Contemplazione di Ismene”, pensato per un solo spettatore alla volta, e con la compagnia Il servo muto e “Polvere”, un duo già visto a Milano che ha lo scopo di cercare il dialogo tra artisti differenti e la drammaturgia contemporanea, esprimendo ciò che rimane di una persona che non c’è più. Infine, due lavori ispirati a Castiglioncello: “Un quaderno per l’inverno” di Massimiliano Civica, “Paesaggio di mare con palcoscenico” di Luca Scarlini e il vincitore del bando CURA 2017: “Dove tutto è stato preso” firmato dalla compagnia Bartolini/Baronio.

Un calendario breve ma intensissimo, arricchito da un panorama sensazionale.

Per informazioni: tel. 0586 754202 – e-mail. armunia@armunia.eu – www.armunia.eu

Benedetta Colasanti

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