Incerti equilibri di un voyeuristico gioco di doppi con “Quartett” di Heiner Müller

In prima nazionale al Fabbrichino di Prato il nuovo spettacolo di Roberto Latini con Fulvio Cauteruccio e Valentina Banci.

Al Teatro Fabbrichino di Prato è andato in scena in prima nazionale per la regia di Roberto Latini “Quartett” di  Heiner Müller. Una pièce complessa, in cui il drammaturgo tedesco allievo di Brecht condensa, nello spazio di un atto unico di poco più di un’ora, il romanzo “Le amicizie pericolose” (“Les liaisons dangéreuses”) di Pierre Choderlos de Laclos. Scritto nel 1782, alla vigilia della Rivoluzione Francese, il romanzo intendeva stigmatizzare il vuoto morale che si celava dietro il libertinismo di una classe sociale al suo tramonto. Un intento mantenuto anche nella riscrittura novecentesca che però affida tutti i personaggi (la marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont, ma anche la giovane Volanges e madame de Tourvel) a due soli interpreti – nel nostro caso Fulvio Cauteruccio e Valentina Banci – costretti a uno spietato duello verbale la cui ambiguità è amplificata da un continuo scambio di ruoli. Chiunque conosca un minimo il testo è dunque preparato a ciò che lo attende.

Quello che non sa è che sta per diventare complice inconsapevole e compiaciuto di un perverso e voyeuristico gioco di doppi. Comincia a sospettarlo quando il personale del teatro, prima dell’ingresso in sala, consegna un’elegante maschera da indossare per tutta la durata della rappresentazione. Gli spettatori vengono fatti accomodare ai lati di un lunga pedana creata dallo scenografo Luca Baldini, che ora è la tavola ai due capi della quale si fronteggiano, vestiti da decadenti supereroi, i due protagonisti; ora è la pedana basculante che rende le parole ancora più affilate; ora è il palcoscenico di un duello giocato a filo di spada mentre uno squalo volteggia minaccioso in attesa del perdente.

Lo spettacolo di Latini si trasforma così in un gioco spietato, dove tutto è deformato e in precario equilibrio. I confini tra chi è maschera e chi è persona diventano sfumati, le certezze svaniscono. Chi sta recitando? Di chi è la perversione? Della marchesa e di Valmont, che decidono di violare l’innocente Volanges e corrompere la casta madame de Tourvel costringendola al suicidio solo per riempire la propria annoiata solitudine, o piuttosto la nostra, che dietro l’anonimato della maschera proviamo piacere ad assistere alle loro azioni? La risposta resta ovviamente aperta, ma la sensazione di essere stati complici della corruzione andata in scena ci accompagna ancora durante il nostro rientro a casa.

Prato – TEATRO FABBRICHINO, 7 dicembre 2017

Lorena Vallieri

QUARTETTdi Heiner Müller

Regia: Roberto Latini. Traduzione: Saverio Vertone. Musiche: Gianluca Misiti. Scena: Luca Baldini. Costumi: Anna Maria Clemente. Luci: Roberto Innocenti. Assistente alla regia: Pier Giuseppe Di Tanno. Produzione: Teatro Metastasio di Prato.

Interpreti: Valentina Banci e Fulvio Cauteruccio.

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