Non c’è che dire: Angela Di Maso è una donna eclettica, poliedrica, versatile, attiva in più campi artistici, dalla musica alla drammaturgia e alla regia teatrale. Ma non minori sono le sue doti professionali nelle vesti di giornalista, fine critico teatrale e musicale del quotidiano Il Roma, e di riviste nazionali, quali Succedeoggi, Albatros, Ridotto, Riscontri. E’ inoltre autrice di numerosi testi teatrali, tra cui ricordiamo Il maestro di musica, vincitore nel 2013 del Concorso di Drammaturgia Nazionale “Avamposti d’autore” e Primo Amore che, nel 2012, ha ricevuto il Premio della critica al Concorso Nazionale di Drammaturgia “Donne e Teatro”.
Angela Di Maso è una donna mediterranea dai tratti decisi e incisivi, il suo colore prevalente è il nero su cui fanno da contrasto luminosità, allegria e caustica ironia.
Assistere al suo spettacolo Il Catalogo, andato in scena, in prima nazionale, alla Galleria Toledo, scritto e diretto dalla stessa Di Maso, è stata una conferma del suo brillante percorso professionale ma anche una sincera e piacevole scoperta della qualità della sua scrittura drammaturgica. I bravissimi protagonisti, interpreti eccellenti di un dramma di così grande attualità quale quello dell’adozione di un figlio, sono Massimo Finelli, Patrizia Eger, Giuseppe Cerrone. La storia di Eric e Rose Portman (Giuseppe Cerrone e Patrizia Eger) è una vicenda comune, quella di una coppia sterile che desidera avere un figlio, costi quel che costi. Ma è noto che il desiderio di diventare genitori spesso si scontra con la lenta e inesorabile burocrazia che può trasformare il legittimo desiderio in un percorso anche buio. E qui sta il guizzo drammaturgico della Di Maso che fa diventare un’azienda sperimentale, “il luogo” a cui rivolgersi per risolvere più in fretta il problema di trovare immediatamente un bambino.
Con una scenografia essenziale ad accoglierli in un ufficio, in fase di trasloco, tra scatoloni e sedie di fortuna, c’è il signor Law, rozzo ma efficace addetto alle vendite che, invece di dare loro questo fantomatico catalogo, scaverà profondamente nell’intimità dei due coniugi Portman facendoli sembrare frustrati, umiliati ma senza i loro infingimenti. “Apparire sereni, sicuri, mentre si sta affondando, dà fastidio e basta poco, pochissimo – scrive Angela Di Maso – per svelare verità nascoste. Proprio come accade ai Portman, ridotti a scatole vuote.”
E qui c’è un’altra arma tagliente della costruzione drammaturgica e registica: la messa in scena di una transazione infinita e il fantomatico giusto catalogo paventato dal signor Law, un bravissimo Massimo Finelli, in cui sono elencate tutte le caratteristiche, fisiche e intellettive, del tanto desiderato “figlio perfetto”. “Si può inventare un figlio? Esistono solo figli immaginari, inventati prima ancora di venire al mondo. Diventano reali nella delusione. Farsene progettare uno su misura: questo potrebbe essere un bel gioco per bambini.”
Maschere di scherno, di dolore, di umiliazione, di frustrazione, così si alternano i tre convincenti protagonisti sulla scarna scena, con geometrie di efficaci luci sui volti, che affrontano la transazione con un ritmo interpretativo a dir poco urticante e pressante che mette a nudo il desiderio di infelicità della coppia e mostrandoli senza veli.
Il Catalogo di Angela Di Maso vale la pena di replicarlo in altri teatri per offrire la possibilità di godere di una drammaturgia contemporanea originale e intensa, senza edulcorazioni sulla prosa “per un teatro di parola”.
Diletta Capissi
Gli elementi scenografici sono di Armando Alovisi, la consulenza al disegno luci di Cesare Accetta, il tecnico luci è Cinzia Annunziata, i costumi di Alessandro Varriale