Il vaudeville toscano in scena al Teatro di Cestello: ed è subito musica!
Quinto titolo in cartellone il 26 e 27 novembre, “Il Cappello di Paglia di Firenze” ha visto il suo esordio al Teatro di Cestello 59 anni dopo la sua prima messinscena al Teatro Massimo di Palermo. Nata come opera lirica per mano dell’illustre compositore Nino Rota, autore delle più belle e indimenticabili colonne sonore cinematografiche e di musica strumentale, questa commedia musicale basata sulla farsa “Un Chapeau de Paille d’Italie” scritta da Eugene Labiche nel lontano 1851, è stata rivisitata dal regista e medesimo attore protagonista Sandro Querci, che da vicino pratese non poteva che scegliere l’ambientazione fiorentina come sfondo di questo suo ultimo lavoro. Una piccola orchestra cantante lo ha accompagnato sul palco, allestito con semplicità e dinamismo e impreziosito da una moltitudine di costumi e copricapi rétro. La scena si inaugura con una piacevole ouverture musicale ben coreografata, che vede con ritmo danzante tutti i personaggi della vicenda apparire concatenati sul palcoscenico per dare il loro benvenuto alla platea in attesa.
La storia narra le peripezie del confusionario e maldestro Francesco Leoni, uomo di fascino e prestigio, promesso sposo dell’ingenua ed aggraziata Elena. Quella di Querci diventa ben presto una corsa sfrenata contro il tempo nel giorno stesso delle sue nozze, una sfida continua per convincere lo scettico suocero del suo amore per la futura moglie, d’altronde con 22 lire di rendita al giorno non dovrebbe essere un’impresa troppo ardua! Ma i suoi programmi vengono ritardati nella ricerca affannosa di un raro e prezioso “cappello di paglia” fabbricato a Firenze, il tutto intervallato dal turbinio melodico che ha visto schierati sulle scene importanti nomi del teatro cantato nazionale ed internazionale. Si sono rivelate meritevoli le voci femminili di Francesca Taverni e Stefania Fratepietro, miglior performers italiane vincitrici del premio IMTA rispettivamente per i musical “Rent” e “Fame”. Corretti gli altri interpreti. Lo stesso Querci regala calore e portamento, la sua è una presenza attenta ed equilibrata, abile nei dialoghi di prosa ed incisivo nelle partiture vocali, tingendo la vicenda con curiose sfumature sonore e restituendo nel complesso una cornice franca e piacevole dell’opera.
Sembra evidente come l’adattamento riproposto voglia rispettare l’integrità del soggetto originale, preservandone gli equivoci, i qui pro quo e il clima compresso tipico dell’humor della Commedia dell’Arte. La scenografia da Querci stesso curata e l’aggiunta di brani cantati del secolo scorso, restituiscono allo spettacolo l’eleganza tipica di metà Novecento, aggiungendo quel tocco di modernità grazie a frammenti musicali intramontabili come “Cercando te”, “I giorni dell’ira”, “Most of all there’s you” e la celebre “More”, vincitrice del Grammy Award nel 1964. Un montaggio essenziale dove ognuno fa la sua parte, umile nelle scelte registiche e decoroso sul finale che vede il sipario chiudersi con il saluto corale della compagnia, colorando l’avanspettacolo di toni armoniosi ed equilibrati.
Firenze, TEATRO DI CESTELLO, 26 novembre 2014.
Mara Marchi
IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE – Regia: Sandro Querci; Adattamento e scene: Sandro Querci; Interpreti: Serena Carradori, Claudia Cecchini, Fabrizio Checcacci, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Camillo Grassi, Sandro Querci, Francesca Taverni, Mario Zinno.