Si è conclusa oggi la prima giornata della terza edizione del Napoli Capoeira Festival organizzato dal Gruppo Muzenza Napoli curato dal Profesor Mala. L’evento, strutturato e articolato in diverse attività, ha tra le finalità quello della promozione della conoscenza di quella che, assieme al carnevale, al calcio e al samba è l’attività che maggiormente rappresenta il Brasile nel mondo. La Capoeira è un arte marziale brasiliana nata come una lotta di liberazione e autodifesa degli schiavi che, essendo proibita , fu camuffata da danza con l’aggiunta di canti e di strumenti musicali. Ogni capoerista ha in “battesimo” un appellido, un nomignolo che deriva dalla antica necessità di comunicare in codice sfuggendo alle maglie della repressione portoghese. Tra i principali gruppi che favoriscono lo sviluppo e la diffusione della capoeira nel mondo vi è il gruppo Muzenza fondato nel 1970 dal Gran Mestre Paulao cui afferisce anche il gruppo napoletano guidato dal profesor Mala promotore dell’evento. Oggi si è assistito all’esame propedeutico al passaggio da un grado all’altro dei 22 di cui la piramide della Capoeira è composta, a seguire si è tenuta una “roda”, cioè un circolo formato dagli stessi allievi che a ritmo del birimbao (strumento tradizionale e mistico brasiliano), si sfidano a due a due in una lotta accennata, coreografata e altamente impegnativa e acrobatica.
Ancora domani appuntamento presso lo Sporting Club Flegreo di Monteruscello dove dalle 10.00 si organizeranno Workshop tematici e poi, dopo pranzo, presso l’ArtGarage di Pozzuoli per assistere allo show tradizionale del Boi de Mamao.
Quest’ultima è tradizione che affonda le radici nel diciottesimo secolo con l’introduzione delle fattorie e del bestiame nel sud America da parte dei colonizzatori europei. Tradizionalmente era organizzato nell’ambito della festa junina (fine giugno ) e, a seconda dei luoghi, anche durante il Natale ed il periodo del Carnevale. Il genere, musicalmente parlando, ingloba vari stili brasiliani, come l’aboio, le canzoni dei pastori, canti folkloristici (suonati con strumenti tipici del paese, tanto percussioni che corde). E’ una rappresentazione comica con un elemento centrale drammatico: la morte e la resurrezione del bue. Lo spettacolo ha come trama comune quella della schiava Catirina che, gravida, chiede al marito Francisco di uccidere il bue migliore della fattoria per mangiarne la lingua.
Il marito è prima restio perché preoccupato della reazione del suo padrone, il Fazendeiro , ma subito dopo accontenta la moglie ; successivamente, morto il bue, e calmata Catirina, si scontra con l’ira del Fazendeiro. Riesce a far resuscitare con l’aiuto di guaritori … Resuscitato il bue, tutto finisce con una grande e fragorosa festa.
Per concludere degnamente questo evento internazionale, a seguire gli interessati potranno assistere a una roda di professionisti di Capoeira che incanteranno gli astanti con le loro evoluzioni coinvolgenti e ardite.
Antonio Gargiulo