I 25 minuti dell’intensa coreografia di Yasmeen Godder interpretata da Francesca Foscarini danno il via a “Fabbrica Europa” 2014.
Con la presentazione al pubblico dell’istallazione “AttoRitratto. Opera scenica” di Marco Bagnoli (visibile fino al 18 maggio nella navata della Stazione Leopolda), è stato inaugurato il ricco calendario di eventi che caratterizza la XXI edizione di “Fabbrica Europa”, importante kermesse fiorentina dedicata al teatro e alla danza contemporanei. Primo spettacolo in cartellone la performance in versione site specific “Gut Gift” di Francesca Foscarini.
Coreografa indipendente e danzatrice versatile, la Foscarini è tra le promesse della danza contemporanea italiana. Lo attestano gli importanti riconoscimenti ricevuti sin dall’inizio della propria esperienza artistica, a partire dal Premio Ubu 2003, sezione teatro_danza, ottenuto con “Aldes” di Roberto Castello. Da quel momento il suo percorso formativo è stato segnato dall’incontro con i grandi maestri della scena nazionale e internazionale con i quali ha avuto modo di approfondire i linguaggi della danza contemporanea e dell’improvvisazione, arricchendo e personalizzando la propria tecnica espressiva e interpretativa. Fino alla vittoria, lo scorso anno, del premio quale “miglior interprete” al concorso “Equilibrio 2013”, un’iniziativa della “Fondazione musica per Roma” volta a promuovere la visibilità degli artisti emergenti operanti in Italia. Tra le possibilità offerte ai giovani vincitori quella di scegliere un coreografo internazionale per la creazione di un nuovo ‘solo’.
È nata così la collaborazione con Yasmeen Godder, acclamata coreografa israeliana di formazione newyorkese che basa le proprie creazioni sulle contemporanee evoluzioni della tecnica release, utilizzando un linguaggio poetico che destruttura e ricompone a livello visivo una gestualità estrema. Il risultato è un lavoro che indaga gli impulsi istintivi e viscerali di ciascuno di noi, alla ricerca di una nuova consapevolezza personale e sociale. Partendo da processi fisici prestabiliti, la Godder ha messo in gioco il corpo e la psiche della sua interprete, che è così riuscita a tirar fuori i lati primordiali della sua danza. Un graduale percorso di riscoperta con un inizio lento, silenzioso, dove la musica – suoni quasi primordiali – interviene solo in un secondo momento. La danzatrice ha infatti bisogno di prendere progressivamente coscienza del proprio corpo, dello spazio che la circonda, del pubblico. Un pubblico ‘presente’, inconsciamente partecipe: viene infatti osservato, sfidato, indagato nelle sue reazioni. Tra le domande messe in campo da “Gut Gift”, infatti, vi è anche quella di come lo sguardo del pubblico accresca, nutra, blocchi o promuova le trasformazioni della performer.
La Foscarini si è rivelata all’altezza dell’arduo compito richiestole, svelandosi un’interprete decisa e consapevole, ma anche in grado di sedurre l’osservatore. Tra l’altro, la suggestione dello spettacolo è stata accresciuta dal sito scelto per l’allestimento, la Sala Vetrate nel complesso delle Murate, recentemente ristrutturato e divenuto un’affascinante vetrina per l’arte e la cultura contemporanea.
Firenze – Sala Vetrate_Residenze artistiche per la danza, 9 maggio 2014
Lorena Vallieri
GUT GIFT – versione site specific. coreografia: Yasmeen Godder; creato e interpretato da: Francesca Foscarini; drammaturgia: Itzik Giuli; accompagnamento alla ricerca: Dalia Chaimsky; musica: Hajasch; sound design: Tomer Rosenthal; disegno Luci: Rocco Giansante; cura della tecnica: Matteo Fantoni; costumi: Michal Bassad; immagini e video: Matteo Maffesanti; prodotto da Fondazione Musica per Roma, Premio Equilibrio Roma 2013; coprodotto da Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis, Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, Yasmeen Godder Studio, Jaffa Tel-Aviv; con il sostegno di: Uovo e Next Laboratorio per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo Edizione 2013; Ufficio Culturale, Ambasciata di Israele in collaborazione con VAN associazione culturale.