Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi: una città a misura di palcoscenico.

Presentato a Bari, nella Sala Stampa della Presidenza della Regione Puglia, lil cartellone della XVIII edizione del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi.

Castel del Monte allestito da Miguel Chevalier per lo spettacolo Tapis magiques-L'origine du monde
Castel del Monte allestito da Miguel Chevalier per lo spettacolo Tapis magiques-L’origine du monde

Giunto alla sua diciottesima edizione, questo festival, intitolato al suggestivo castello della città di Andria che lo ospita, è uno tra i più importanti nell’ambito delle arti performative sia a livello nazionale, che europeo. L’Assessore regionale al Mediterraneo, Cultura e Turismo Silvia Godelli, presente alla conferenza stampa, lo considera l’unico vero festival di teatro presente sul territorio regionale, distinguendosi dagli altri, impostati prevalentemente come rassegne multiculturali.

Vengono così presentate le peculiarità di un festival che, con la sua diciottesima edizione, segna il passaggio all’età matura: il coraggio delle proposte artistiche fatte; la capacità di rivolgersi ad un pubblico ampio, senza puntare a specifiche fasce di spettatori; il modo in cui riesce a rigenerarsi e ad evolversi di anno in anno.

Questo importante traguardo non verrà però compiuto senza alcuni fondamentali elementi innovativi. Tra gli obbiettivi principali per questa nuova edizione c’è la necessità di incrementare le fasce di fruitori sia nella qualità che nella quantità. Antonio Nespoli, assessore alla Cultura di Andria, afferma infatti che “il Festival trasforma la città, trasforma chi vi partecipa riuscendo a stabilire una relazione speciale tra spettatori, artisti e quanti coinvolti a vario titolo nella complessa e affascinante macchina organizzativa, alimentando non solo momenti di crescita culturale, ma incontri umani preziosi per la costruzione del senso civico, della coesione sociale e dell’appartenenza ad una comunità”. Forte della sinergia tra l’Assessorato alla Cultura del comune di Andria e l’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, il Festival nutre la profonda ambizione di entrare a far parte integrante del patrimonio culturale che caratterizza la città e la regione.

Il comune di Andria, investendo nella cultura in un periodo di crisi e nonostante tagli e scarse risorse, scommette “sulla forza e sulla capacità di innovarsi e cambiare pelle del territorio, vetrina di una regione Puglia in grande evoluzione”, afferma il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino. Ribadisce inoltre la dinamicità della comunità di Andria, che ha riqualificato parti importanti della città, trasformandola completamente dal punto di vista urbanistico, culturale e sociale. Non stupisce quindi, che il titolo scelto, per questa edizione 2014, sia “Trasformazioni Urbane”.

Altro importante obiettivo è quello di “proporre a uno spettatore emancipato alcune chiavi di lettura per leggere e interpretare la complessità del contemporaneo”, sostiene Riccardo Carbutti, responsabile della sezione “Internazionale e nuove tecnologie”.

Veniamo quindi ad una breve presentazione degli spettacoli à l’affiche quest’anno.

Quattro sono le presenze internazionali. Tra queste, Tapis magiques/L’origine du Monde, un’installazione luminosa ad opera di Miguel Chevalier, artista franco-messicano che, attraverso l’informatica, si esprime nel campo delle arti plastiche. Tra i pionieri dell’arte virtuale e numerica, la sua opera sperimentale e multidisciplinare, ispirandosi alla storia dell’arte, affronta la questione dell’immaterialità nell’arte, del rapporto tra naturale e artificiale. In occasione dei 450 anni di Shakespeare, Duyvendak e Roger Bernat mettono in scena la storia di un giovane che uccide il padre di una sua amica, la quale lo accusa di assassinio. Dopo alcuni anni si apre il processo e per preservare l’anonimato, i nomi dei protagonisti della vicenda sono sostituiti da nomi di fantasia: l’imputato sarà Amleto, la vittima Polonio, l’accusatrice Ofelia. Nasce così Please, continue (Hamlet) di Yan Duyvendak, dove le uniche parti interpretate da attori sono quelle di Amleto, di sua madre Gertrude e dell’amica Ofelia. Il processo invece, è affidato a veri professionisti (un giudice, un procuratore, un avvocato difensore, un perito psichiatrico) operanti nel Foro di Trani. Lo spettacolo mantiene quindi sempre il pubblico in bilico tra finzione e realtà quotidiana. Altra firma internazionale, quella di Ivana Müller che porta al Festival Castel dei Mondi We are still watching, una performance che vede protagonisti gli spettatori, i quali, attraverso la lettura di un canovaccio, individuano il loro ruolo all’interno di una comunità chiamata a prendere alcune decisioni. Anche qui, il sottilissimo confine tra realtà e finzione dà spunto alla Müller per parlare del linguaggio, dell’identità, della percezione. Hakanaї è invece il titolo dello spettacolo firmato dalla compagnia AdrienM/Claire Bè: una performance che alla danza haiku unisce la computer grafica. Hakanaї unisce due elementi: l’uomo e il sogno, inteso qui come l’effimero, il transitorio, l’immateriale.

Per quanto riguarda la sezione “Nuova drammaturgia”, curata da Antonella Papeo, la scelta si è indirizzata su spettacoli che presentano figure bizzarre ma portatrici sane della genuinità del genere umano.

Homicide suicide, testo di Emanuele Aldrovandi vincitore del Premio Tondelli 2013 (conDeniz Özdoğan, Marco Maccieri, Luca Cattani, Cecilia di Donato), per la regia di Marco Maccierie e con l’amichevole collaborazione di Gabriele Vacis, presenta la storia di un uomo indebitato che diventa vittima di un gioco al massacro riservato a ricchi facoltosi. Presenti anche due giovani compagnie: Maniaci d’Amore, che portano in scena Morsi a vuoto, il racconto di una generazione disincantata, cresciuta nella volgarità e nell’ironia; Fratelli Dalla Via, con Mio figlio era come un padre per me, vincitore del Premio Scenario 2013 e del Premio Hystrio-Catel dei Mondi. Fanno parte di questa sezione anche due importanti e già affermate firme nostrane: Arturo Cirillo con Scende giù per Toledo, presentato lo scorso giugno al Napoli Teatro Festival, in cui descrive la vita di Rosalinda Sprint, travestito napoletano emblema degli ossimori che contraddistinguono la città partenopea e i suoi abitanti; Dario Manfredini con Vocazione, nel quale traccia un quadro sulla figura dell’attore teatrale e sui vari stadi che attraversa per giungere alla creazione. À l’affiche anche lo spettacolo Namur, di Antonio Tarantino, per la regia di Teresa Ludovico, e Pinocchio, prodotto dalla compagnia Babilonia Teatri, in cui alcuni dei protagonisti sono persone uscite dal coma, per lo sviluppo di un teatro necessario, dove la vita abita finalmente la scena, senza la mediazione della finzione.

Tante sono anche le presenze della sezione “Off”, il cui curatore, Mario De Vivo, afferma che “ Si partirà con il soul dei britannici Hannah Williams And The Tastemakers, fino ad arrivare al pop-rock di una trascinante Levante. Il raffinato unplugged di Karima e il jazz-soul di Ainè, che avrà Gegè Telesforo come guest”. Concerti rigorosamente gratuiti e a partire dalle 23 per facilitare la fruizione anche al pubblico di giovanissimi.

Queste, e tante altre ancora, le proposte per questa XVIII edizione del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi, ospitato in varie zone della città (Sala Consiliare, Teatrino San Francesco, Biblioteca Comunale, Chiostro San Francesco, Auditorium Mater Gratiae, Officina San Domenico, Seminario Vescovile, Piazza Duomo, Castel del Monte).

Appuntamento, quindi, dal 21 al 31 agosto, per un’estate all’insegna del teatro e della musica.

Alessandra Lacavalla

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