Filippo Timi porta in scena al Teatro Curci di Barletta il suo spettacolo “Favola – c’era una volta una bambina e dico c’era perché ora non c’è più”.
Un interno domestico in pieno stile anni ’50, con moquette pastello e mobili dal design moderno, un cagnolino impagliato, un albero di natale, una radio dalla quale risuona musica d’epoca. Questa è l’ambientazione della “Favola” di Filippo Timi, autore, regista e qui anche attore, nei panni di Mrs. Fairytale, casalinga modello, sempre accuratamente vestita e imbellettata. Il pubblico viene proiettato in un telefilm da vera favola americana. Mrs. Fairytale è infatti sempre sorridente e apparentemente spensierata, anche quando va alla ricerca di Lady, la cagnolina che il marito Stan le ha fatto impagliare dopo averla uccisa a pugni.
Presto entra in scena Mrs. Emerald – una impeccabile e sorprendente Lucia Mascino – sua amica fidata, alla quale Mrs. Fairytale svela di attendere un bambino. Ben presto lo spettatore intuisce che dietro quella facciata di perfezione si celano intrighi e soprusi subiti da entrambe le donne: Mrs. Fairytale deve fare i conti con un marito violento che la picchia quotidianamente; Mrs. Emerald, meno smaliziata, più composta e severa, deve affrontare la scoperta dell’omosessualità del suo consorte. Il tutto viene generosamente annaffiato da bicchieri e bicchieri di alcol, unico sotterfugio per dimenticare la loro grottesca esistenza in un mondo maschilista dove la donna può assumere solo un ruolo marginale e dove non contano i sentimenti, ma le apparenze e i vestiti alla moda.
Il quadretto delle due donne che si confidano l’una all’altra viene poi interrotto dall’ingresso di uno dei fratelli Smith – un eclettico Luca Pignagnoli che interpreta i tre fratelli dalle personalità così diverse tra loro -, vicini di casa di Mrs. Fairytale.
Questi sketch comici da soap-opera americana vengono poi intervallati dalla proiezione delle pubblicità del Carosello, facendo rivivere per intero al pubblico l’atmosfera di quell’epoca, dove tutto era più lento e molto era ancora da scoprire (viene persino menzionata la possibilità di un attacco degli UFO).
Nella seconda parte dello spettacolo, in cui predomina il colore rosso delle luci, Mrs. Firytale subisce un misterioso quanto grottesco cambio di sesso. Ed è qui che la storia si capovolge. Le due donne diventano padrone del loro destino, decidono di uccidere Stan e di fuggire via, opponendosi in questo modo ai soprusi, prima accettati silenziosamente, quasi fosse una legge divina imprescindibile.
Lo spettacolo di Timi – che volteggia sui tacchi e interpreta un ruolo cucito su di lui in maniera eccezionale –, tra ammiccamenti al pubblico e scenette esilaranti, è un piacevole mélange di citazioni tratte da film, di doppi sensi e dialoghi pungenti dal ritmo incalzante.
Peccato solo per quelle troppo lunghe ripetizioni, nonché per il finale – le protagoniste vengono rapite dagli extraterrestri e trasformate in stelle – che sembra non andare da nessuna parte, seguendo solo la legge dell’assurdo e dell’eccesso. Ma si sa, questa è la fortuna delle favole, alle quali certe licenze sono concesse.
Alessandra Lacavalla
“Favola – c’era una volta una bambina e dico c’era perché ora non c’è più” – Teatro Curci,il 19 aprile 2015
di e con Filippo Timi
con Lucia Mascino e Luca Pignagnoli