Detrazioni fiscali per chi compra libri, lo prevede il nuovo decreto

shppBuone notizie in arrivo per gli amanti del libro: il nuovo decreto cd. “destinazione Italia” (D.L. 23 dicembre 2013, n. 145) prevede, nell’ambito delle misure per rilanciare l’impresa e abbassare la spesa delle famiglie, la possibilità di usufruire di una detrazione fiscale pari al 19% della spesa effettuata nel corso dell’anno per un importo massimo, per ciascun soggetto (persona fisica o giuridica), di duemila euro, di cui mille euro per i libri di testo scolastici ed universitari e mille euro per tutte le altre pubblicazioni. I testi devono a loro volta essere muniti di ISBN. Lo prevede l’articolo 9, recante appunto misure per favorire la diffusione della lettura, quale iniziativa congiunta del Ministero dei Beni Culturali e del Ministero dello Sviluppo Economico.

Sono esclusi dall’ambito di applicazione della nuova normativa gli acquisti di libri in formato digitale, o comunque già deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo.

Per adesso, i periodi di imposta considerati vanno dal 2014 al 2016. L’acquisto deve essere documentato fiscalmente dal venditore, per cui, in attesa del relativo decreto attuativo, occorrerebbe farsi rilasciare la fattura da quest’ultimo.

Per avere certezze in merito alle modalità operative, ossia come, nel concreto, ottenere questi sgravi fiscali, bisogna attendere la normativa di attuazione del decreto-legge; un altro punto un po’ “oscuro” riguarda la separazione tra libri cartacei e libri in formato digitale, esclusi dalla normativa, eppure, allo stesso tempo, trampolino di lancio e svolta nemmeno troppo remota per il settore dell’editoria (oltre che modo per incentivare alla lettura i più giovani, solitamente più aperti alle novità e alla tecnologia).

Per ora bisogna guardare con ottimismo questa misura pensata appunto per favorire il rilancio della cultura e del libro in periodo di crisi economica senza eguali e, soprattutto, in un’Italia che legge sempre meno, nell’attesa che il legislatore si occupi di regolamentare e migliorare la prescrizione mediante il testo che convertirà in legge il decreto, e, per dirla attraverso le parole di Polillo, Presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori) <<investire, come ha fatto oggi il Governo sui libri, da quelli per ragazzi a quelli scolastici e universitari, da quelli di narrativa alla saggistica, significa aver scelto di scommettere davvero sulla centralità dei libri, e quindi della cultura, nella crescita sociale ed economica del Paese >>.

Alina Domi

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