Al Teatro Lumière una fiaba per grandi e piccini con Maurizio Lombardi en travesti nei panni della matrigna Svenia.
Forma primordiale della narrazione, la fiaba da sempre riesce a entrare nel cuore delle persone a qualsiasi età. La sua struttura è semplice e, magicamente, universale. Travalica generazioni e culture diverse rimanendo sempre efficace e attuale. Non importa se i nomi dei protagonisti e l’ambientazione cambiano, il senso della vicenda rimane lo stesso. L’intera essenza dell’uomo, la sua storia, i suoi vissuti e le sue emozioni sono racchiusi in quei racconti che accompagnano la crescita dei bambini, in qualsiasi parte del mondo si trovino. “Biancaneve”, naturalmente, non fa eccezione: in essa sono presenti tutti gli archetipi della storia dell’umanità, un vero e proprio compendio di antropologia. Non a caso la fiaba-terapia oggi è sempre più rivalutata in psicanalisi per la sua funzione catartica, usata proprio per aiutare i bambini ad affrontare le loro paure. Intelligente, quindi, l’operazione di Maurizio Lombardi, regista della compagnia Piccoli Briganti, e Nicola Magnini della Magnoprog che propongono la riscrittura della nota fiaba in chiave ironica e post-moderna.
Parodia dell’epoca contemporanea che lascia poco alla fantasia e alla genuinità della favola, questa “Biancaneve” è ricca di rimandi all’era massmediale in cui viviamo: spot pubblicitari, film d’azione alla “Matrix” e “Kill Bill” (Biancaneve nel bosco si mostra tutt’altro che indifesa), programmi televisivi (il Principe Azzurro – Giacomo Casali – potrebbe benissimo essere uno dei ragazzi di “Amici di Maria De Filippi”); lo stesso Specchio (scaltro e sapiente nell’interpretazione di Roberto Caccavo) sembra più un tablet, attraverso cui dare un occhio alle notizie del giorno, ma anche al meteo e all’oroscopo. La contaminazione con l’attualità, però, non si ferma qui: la matrigna, infatti, si erge a simbolo dell’estetica moderna, in cui la bellezza va perseguita a ogni costo, anche con la chirurgia e le sostanze chimiche, tanto poi basta mangiare vegan per mantenersi in salute. L’immagine distorta del benessere, infatti, rende la mela avvelenata poco allettante rispetto a una bella acconciatura (proposta dalla Pettinaia interpretata da Enrica Pecchioli) o a un abito alla moda (offerto dalla Stilista, Anastasia Ciullini). È così che la fiaba diventa occasione di satira sociale e coinvolge, in un simpatico gioco di equivoci, spettatori sia grandi che piccoli.
Degno di nota anche l’affiatato cast di attori, alcuni dei quali vestono più ruoli passando dalla recitazione al canto e alla danza, accompagnati dalle musiche originali di Claudio Corona Belgrave. La regia di Maurizio Lombardi, una meravigliosa matrigna en travesti (interpretazione sarcastica e misurata), riesce a dare allo spettacolo il giusto equilibrio e ogni singolo attore ha la sua parte da protagonista. Una questione da non sottovalutare perché quando il regista è anche un ottimo attore in scena non è facile che ci sia così tanta coralità. A tenere le fila della storia Simone Marzola nel ruolo del Narratore (ma anche del padre di Biancaneve, del venditore di mele e di uno dei nani). Mentre Biancaneve si scinde in tre (Anna Manuelli, Giulia Cavallini, Beatrice Baldaccini), sottolineando ironicamente la crisi di identità tipica dell’adolescenza, i nani si mostrano tutt’altro che amorevoli con la ragazza, sfruttandola come meglio possono per le faccende domestiche. E sempre nella logica della commistione di generi si distingue “Furiolo” (Alessandro Scaretti, il quale veste anche i panni del Re Gagliardo, padre del Principe Azzurro), nano che ricorda inequivocabilmente una delle migliori interpretazioni di Carlo Verdone; ma saltano all’orecchio anche il nome di “Sballalo” (Roberto Caccavo) e di “Ansiolo” (Enrica Pecchioli), riferimento alle situazioni problematiche delle nuove (e vecchie) generazioni.
Uno spettacolo ricco di spunti di riflessione, coinvolgente e gustoso per un vasto pubblico. La compagnia Piccoli Briganti continuerà a lavorare su questa linea proponendo nel mese di dicembre una rivisitazione – ci aspettiamo originalissima – del “Peter Pan” (in scena al Teatro Goldoni, ospite della Fondazione Teatro della Pergola).
Firenze – TEATRO LUMIÈRE, 31 ottobre 2014
Mariagiovanna Grifi
BIANCANEVE – Produzione: Magnoprog e Maurizio Lombardi; Regia: Maurizio Lombardi; Musiche originali: Claudio Corona Belgrave; Costumi: Daniele Davitti; Interpreti: Beatrice Baldaccini, Roberto Caccavo, Giacomo Casali, Giulia Cavallini, Anastasia Ciullini, Maurizio Lombardi, Anna Manuelli, Simone Marzola, Enrica Pecchioli, Alessandro Scaretti.