Archivio Zeta e la sua riflessione sull’essere umano: “L’uomo e le cose”

Alla Limonaia di Villa Strozzi un lavoro sul potere e sulla sopraffazione tratto da Goffredo Parise.

La Compagnia Archivio Zeta, dopo molti anni di lavoro lontani dalla città di Firenze, fa il suo ritorno nel capoluogo fiorentino con una nuova produzione, “L’uomo e le cose”, in scena alla Limonaia di Villa Strozzi mercoledì 27 aprile, ultimo appuntamento della stagione insieme al loro “Edipo Re”, presentato il 29 e 30 aprile al Teatro Cantiere Florida. Un dittico sull’essere umano, che nel caso di “L’uomo e le cose” si presenta come un dialogo sulla volontà di sapere, estratto da due racconti dello scrittore veneto Goffredo Parise: “Ceneri di logica” e “Morale dal crematorio di Vienna”. Quest’ultima opera, in particolare, risalente al 1969, non è mai stata ripubblicata ed è tutt’oggi fuori catalogo, motivo in più per la compagnia di riproporla. Il riadattamento di Archivio Zeta traspare subito come una lezione arguta sulla prepotenza e brutalità che spesso delimita le relazioni, un esame cinico e crudele sulla tecnocrazia moderna e sulle leggi immorali che la governano.

Dopo “Gli ultimi giorni dell’umanità – macerie e frammenti dalla muraglia di Karl Kraus”, messo in scena nella suggestiva location del Cimitero del Passo della Futa per il centenario della Prima Guerra Mondiale nell’agosto del 2014, Archivio Zeta si reinventa con il nuovo spettacolo “L’uomo e le cose”, pensato per gli spazi di Monte Sole, un triangolo di colline a 20 km a sud di Bologna, tra le valli del torrente Setta e del fiume Reno. Proprio in occasione del settantesimo anniversario dal tragico eccidio qui avvenuto, viene prodotto con la Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole “L’uomo e le cose”, nell’ambito del convegno di studi Il luogo, i perpetratori, le vittime’, per essere rappresentato per la prima volta, il 4 e il 5 ottobre 2014. Lontani ormai da quella strage di anime, siamo già alla ‹‹chirurgica e demoniaca violenza intellettuale dell’uomo sull’uomo, cremazione morale della sua essenza››. Un lavoro ambizioso, che rientra all’interno del progetto ‘META Memory Education Theatre Action’, dove si dibatte di cose e di individui, delle lotte incessanti che portano senza ripensamento alcuno all’eliminazione selvaggia dei più deboli e inidonei.

In scena i fondatori della compagnia, Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, interpreti, autori e registi dello spettacolo, capaci di confrontarsi con codici espressivi differenti e nello stesso tempo abili nel raccontare l’acre realtà dei loro personaggi, che richiama lo stile sarcastico e dolceamaro tipico di Parise. Una regia che coglie le diverse sfaccettature ‹‹dell’uomo, fabbricante di cose››, facendone emergere aspetti curiosi ed esiti inaspettati, in un connubio retorico che amalgama bene realismo e grottesco. Degna di nota la scenografia, arricchita dalle foto di Franco Guardascione.

Firenze – LIMONAIA DI VILLA STROZZI, 27 aprile 2016.

Mara Marchi

L’UOMO E LE COSERegia: Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti; Produzione: Archivio Zeta e Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole; Musiche: Patrizio Barontini e Johann Sebastian Bach; Fotografia: Franco Guardascione; Grafica: Andrea Sangiovanni; Interpreti: Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti.

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