Al Giffoni Experience si balla con Step Up All In

Questa 44° edizione del Giffoni Film Festival, oltre ai grandi ospiti, sta riuscendo a regalare anche numerose anteprime nazionali di qualità. Quest’oggi è stata la volta di “Step Up All In”. Il nuovo capitolo è stato diretto dalla regista e coreografa Trish Sie, la quale porta la competizione a livelli mai visti prima. Lo street dancer di Miami Sean Asa (Ryan Guzman), si traferisce a Hollywood per inseguire i suoi sogni di fama e fortuna, solo per poi scoprire le quasi insormontabili difficoltà per sfondare nel mondo della danza professionista. Ma quando la nuova crew che ha formato insieme alla bella e testarda Andie West (Briana Evigan), raggiunge le fasi finali di un reality tv ad alto contenuto di adrenalina nella scintillante Las Vegas, Sean si trova ad un passo dal raggiungere il suo sogno, sempre se sarà in grado di mettere da parte vecchie alleanze e rivalità di lunga data e fare solo quello che ama di più al mondo: ballare.  Il film è stato presentato in conferenza stampa dai due attori protagonisti, Ryan Guzman e Lorella Boccia,  accompagnati da Gué che, per  questo film, ha svestito i panni da rapper per indossare le vesti da doppiatore della versione italiana.

Guè, dato che il tema di quest’anno è il “Be Defferent”, cosa vorresti consigliare agli adolescenti che ti seguono?

Guè: “Non sempre le differenze causano esperienze negative; Io sono nato con un occhio chiuso e crescendo ho imparato a fare di questo difetto, un vero e proprio punto di forza ed è da qui che deriva il mio nome d’arte. Magari la mia storia può servire da esempio a qualcuno per andare avanti e non abbattersi”.

Sei l’idolo di una generazione di giovanissimi, ti senti responsabile nei loro confronti?

Guè: “Penso che il “senso di responsabilità” sia una creazione dei media per trovare dei capri espiatori. Io mi limito a scrivere i testi che voglio nel bene o nel male; non mi sento responsabile se qualcuno si può sentire offeso o se la vede come una cosa negativa”.

Lorella, com’è stato il passaggio dai ballerini italiani a quelli americani?

Lorella Boccia: “E’ stato un bellissimo passaggio che mi ha permesso di confrontarmi con artisti internazionali bravissimi. Tutto il cast è davvero eccezionale, sono davvero spaziali e il film è la testimonianza di ciò che ho detto”.

Ryan, la tua esperienza di arti marziali miste quanto ti ha aiutato sul set e quanto può essere d’aiuto ai  ballerini?

Ryan Guzman: “Aver fatto arti marziali mi ha sicuramente aiutato e mi ha permesso di apprendere subito l’arte del ballo. Per questo credo che possa servire anche ai ballerini per migliorarsi”.

Nella competizione cosa trovate di positivo e cosa di negativo?

LB: “La sana competizione è costruttiva e permette di confrontarsi e mettersi alla prova; non credo sia costruttiva, invece, la competizione usata per cercare di mostrare qualcosa che non si è”.
Guè: “Secondo me la competizione, nel bene e nel male, è sempre sana perché stimola il talento. Anche quando c’è un po’ d’invidia verso qualcuno più bravo, la competizione serve per migliorarti”.
RG: “La competizione sana riesce ad esternare la parte migliore di te; se invece usi la competizione come unico obiettivo per vincere ad ogni costo, a quel punto finirai col farti del male, allontanando le persone care”.

Lorella, in 13 anni di programmazione di Amici, sono uscite numerosissime ballerine che non hanno avuto il tuo stesso successo, cos’hai in più rispetto a loro?

LB: “Soltanto tanta voglia di fare e di imparare. Io penso che sia soltanto una questione di voglia e determinazione”.

Per concludere, quali sono le parti più interessanti di questo quinto capitolo?

Guè: “Mi spiace, io ho visto solamente le parti del doppiato, ma ciò che ho visto è veramente molto figo”.
LB: “Io faccio parte di una crew internazionale e, assieme ad altre ballerine, daremo la possibilità ad altri ragazzi di far parte di questa crew”.
RG: “Il film inizia con il mio personaggio che ha persone e cose a lui familiari e deve ricreare tutto da capo. Quindi in questo film ci sarà molto dolore, molta gioia e molto ballare”.

(24/7/2014)

Dario Cerbone

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