A Napoli, Eleonora torna a Palazzo Serra di Cassano

Per la produzione di STATI TEATRALI, in collaborazione con  Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, da venerdì 22 a domenica 22, sarà in scena nello storico palazzo appartenuto alla famiglia Serra di Cassano lo spettacolo firmato da Riccardo De Luca  “Eleonora Pimentel Fonseca, con civica espansione di cuore”. A vestire i panni dell’eroina della rivoluzione del 1799, di cui Enzo Striano scrisse una importante biografia nel suo romanzo “Il resto di niente”, l’attrice Annalisa Renzulli, che all’ultima edizione del Napoli Teatro Festivakl è stata applaudita protagonista dell’appassionante riscrittura teatrale del romanzo di Irene Nemirovsky “I cani e i lupi”. In scena con la Renzulli, lo stesso Riccardo De Luca, Gino Grossi, Annalisa Renzulli, Francesca Rondinella, Salvatore Veneruso, Maria Anna Barba, Dario Barbato, Lucrezia Delli Veneri. Come dichiara la protagonista , con questa nuova edizione dello spettacolo, “la Storia rivive nei luoghi della Storia: un evento straordinario per il suggestivo allineamento tra il contenuto della pièce e il luogo in cui esso si svolge, Palazzo Serra di Cassano, luogo simbolo della Rivoluzione napoletana e sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il cui fondatore, Gerardo Marotta, ha sempre considerato la vicenda e i protagonisti del 1799 uno snodo storico fondamentale per la città di Napoli.”

Lo spettacolo, «è frutto di una lunga ricerca sulla figura di Eleonora» spiega  Riccardo De Luca. Una ricerca condotta non solo su grandi romanzi come “Cara Eleonora” di Maria Antonietta Macciocchi e “Il resto di niente” di Enzo Striano, ma anche sui documenti storici, «dalle pagine del Monitore Napoletano da lei stessa diretto, al manoscritto del processo di separazione. Documenti storici che è stato possibile visionare anche grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici e dell’Archivio di Stato

La serata del 22 sarà dedicata ai docenti e alla dirigenza scolastica con l’obiettivo di promuovere lo spettacolo per le scuole del territorio, con cui l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici cura da sempre una fitta collaborazione. Quelle del 23 e 24 saranno aperte al pubblico. «Abbiamo fortemente voluto che lo spettacolo tornasse a Palazzo Serra di Cassano – dichiara il Presidente dell’Istituto, Massimiliano Marotta – perché questo è il luogo di elezione della sua rappresentazione. Lo spettatore, qui, viene immediatamente immerso nell’atmosfera di quei giorni».

Fondamentale la figura di Eleonora, giacobina appassionata, “rea di stato”, martire politica, intellettuale, fondatrice del “Monitore” della Repubblica, ma anche moglie sofferta, madre negata, rievocata dunque non solo come simbolo di un’epoca e di un ideale, ma anche nel suo essere donna. «Avete parlato in pubblico: una donna, che dissoluzione! Pena di morte» sarà la tragica condanna del giudice Nicola Speciale. In un’epoca in cui le donne sono troppo spesso oggetto di una violenza arcaica, dura a morire, possiamo rileggere ancora in modo nuovo le ultime parole della Pimentel: «Gioverà forse un giorno avere memoria di tutto questo».

L’adattamento teatrale del regista e autore De Luca mescola i momenti drammatici necessariamente a quelli grotteschi, specchio di quella Napoli lazzara, sporca, feroce, quasi bestiale che è negli animi e negli occhi del popolo ma anche dei suoi stessi regnanti come quel re Ferdinando che la Storia ha significativamente ribattezzato il re “lazzarone”.  La verità si consuma interamente nel tragico contrasto tra queste due dimensioni in cui si innalza la sensibile, cosciente, rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca, in un ritratto che la vuole donna oltre che mente illuminata.

La drammaturgia  lavora sul linguaggio e a quella lingua del napoletano antico affida la voce di Eleonora nelle sue battute finali, in cui non c’è più spazio per la distanza tra lei e il popolo e la sua stessa vita, di lì a poco consegnata all’eternità, è tutta espressa nei suoni della terra che l’ha accolta all’età di 8 anni.

Comico e drammatico si inseguono in uno spettacolo che ha la sua cifra stilistica anzitutto nella interdisciplinarità, in cui la prosa si mescola alla danza, e ancora al canto, e alla musica che sa diventare anche provocatoriamente pop se necessario purché, in ultimo, si consegni dirompente la carica emotiva dei fatti accaduti a Napoli in quella stagione rivoluzionaria

 

 

Orari spettacoli: Venerdì 22/sabato 23 settembre, ore 21 / Domenica 24 settembre, ore 19

Costo biglietto: euro 15,00 – ridotto under 26: euro 12,00

Prenotazione consigliata.

Per info e prenotazioni: Stati Teatrali 327 7022940/ 339 3113514

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