Teatri di confine : il Sistema Garibaldi di Bisceglie propone un focus alla scoperta dei confini e di come superarli

Si conclude stasera, martedì 7 febbraio 2017, la nuova rassegna del Sistema Garibaldi di Bisceglie (Bt), Teatri di Confine.

Il Teatro Garibaldi di Bisceglie ha proposto, per questa stagione 2016-17, un nuovo capitolo riguardante ciò che chiamiamo confine. Al pubblico viene raccontato un confine per poterlo poi superare e offrire una nuova visione d’insieme, aprire lo sguardo, l’intelligenza e il cuore. Lo spettatore viene così invitato a riflettere e a confrontarsi apertamente su quel confine chiamato handicap. Questo focus, incentrato sulla disabilità, propone incontri, spettacoli e mostre, da mattino a sera, al fine di indagare il mondo attraverso la lente che ogni handicap impone e allo stesso tempo offre.

“Trascurati, poco visibili, oscurati da pregiudizi e incultura, i confini sono invece spesso territori in cui l’umanità rivela essenze preziose. Proponendoci come una palestra delle relazioni fra chi questi confini li abita e quanti vi si affacciano talvolta con pietà, talaltra con indifferenza, in tanti casi con la capacità di rilevarne la straordinaria ricchezza, dedichiamo loro uno spazio. E in una città che spesso, confondendo handicap, disagio sociale, ignoranza e malattia mentale, ha lungamente ospitato uno degli ospedali psichiatrici più grandi d’Europa, senza alcuna ambizione esaustiva, mettendo in cerchio un certo numero di esperienze, partiamo da una ricognizione di quel confine abitualmente definito della disabilità”, affermano l’associazione Linea d’Onda e il Teatro Garibaldi di Bisceglie.

La rassegna Teatri di Confine tenta così di coinvolgere il pubblico dei ragazzi, degli adulti e degli educatori. Sabato infatti, la programmazione ha proposto lo spettacolo Biutifool – frutto del laboratorio animato da La Luna nel pozzo di Ostuni, curato da Robert Mc Neer e Pia Watcher nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” del Ministero della Gioventù – in cui viene analizzato il significato autentico della bellezza: è veramente quella standardizzata e proposta dalle riviste patinate di moda oppure si nasconde nella piega, in ciò che consideriamo inadeguato? Il progetto INCONTRA, che ha portato avanti questo lavoro, rappresenta infatti un viaggio di due anni che un gruppo di 15 ragazzi diversamente abili, insieme a 13 volontari, hanno compiuto grazie all’aiuto di registi, scenografi, musicisti e costumisti.

In mattinata verrà presentato il libro “Mio fratello rincorre i dinosauri” alla presenza dell’autore Giacomo Mazzariol che racconterà la sua personale esperienza di vita con un fratello speciale.

Questa sera invece, la Factory Compagnia Transadriatica replica con il suo spettacolo Diario di un brutto anatroccolo, in cui sono stati mescolati teatro e danza, ispirandosi al classico di Andersen e riflettendo sul tema della diversità e dell’integrazione.

La rassegna sul confine e come superarlo ha proposto inoltre mostre in cui sono state esposte opere realizzate da pazienti del Don Uva di Bisceglie, nell’ambito del laboratorio sperimentale di attività creative “I Camaleoni”.

Un focus alla scoperta dei confini e di come superarli.

                                                                                                                      Alessandra Lacavalla

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