IL PLART PRESENTA “UGO MARANO. UNA COLLEZIONE PRIVATA”

maranoNAPOLI. Più che una mostra è un tenero ed emozionante ricordo che la collezionista Maria Pia Incutti propone alla città di Napoli dello straordinario artista Ugo Marano.
E’ questa l’immediata ed avvolgente sensazione che si ha all’interno dei locali della Fondazione Plart di Napoli, dove da oggi 29 maggio sino al 31 luglio, sarà in esposizione la mostra dal titolo Ugo Marano. Una collezione privata a cura di Marco Di Capua. L’ evento si propone come l’ultimo atto dei diciotto mesi di produzione e organizzazione da parte della Fondazione Plart del Festival Internazionale del design – tradizione, innovazione e sviluppo sostenibile.
Ugo Marano era un artista poliedrico originario della costiera amalfitana, scomparso all’ età di 68 anni. Un uomo dalla straordinaria sensibilità, che dopo aver intrapreso gli studi sul mosaico presso l’Accademia della Reverenda Fabbrica di San Pietro di Roma, decide di trasferirsi presso l’Accademia di Ravenna per “dimenticare” – come racconta la moglie Stefania Marano- quanto appreso presso la sede Vaticana. Il suo effervescente percorso di vita gli ha permesso di costruire un originale linguaggio artistico, finalizzato all’utopica creazione di un nuovo umanesimo delle genti, attuabile attraverso la realizzazione di artefatti al confine tra arte, architettura e design.
IMG_9509-600x500_cL’esposizione a cura dell’architetto Enzo Tenore esalta questa ideologia. Come piccoli tasselli di un mosaico corale le ceramiche, i metalli, i legni, le tessere musive e i disegni creano un corpus di lavori in completa armonia con gli spazi della Fondazione.
Il materiale e l’elemento rappresentativo del tavolo sono i due filoni della narrazione allestitiva. Il lungo tavolo presente al centro della sala suggerisce la condotta di vita dell’artista, dedicata non solo all’esposizione ma all’invito e all’interazione da parte del pubblico con le sue opere. Questo convivio nell’allestimento è popolato di personaggi, quali troni e sedie, che tagliano la geometria del tavolo e s’interfacciano tra una sedia e l’altra per guardare gli oggetti, i piatti e gli inviti posti su di esso. Un’assenza quella dell’artista che si trasforma in presenza, percepibile attraverso le forme delle sue opere. Vasi di grande formato, troni in attesa di umane divinità, piatti con iscrizioni, legni fortemente erotici, sottolineano l’aspirazione di Marano a ricercare e indagare l’oggetto come potente dispositivo narrativo, dove è possibile leggere una complessità di valori ugo marano. una collezione privatastorici, sociali, etici e politici in dialogo con l’ambiente privato nel quale si trovano a ri/vivere. In mostra sono esposti anche due video inediti, il primo realizzato dal videomaker Pasquale Napolitano e il secondo, L’ Assenza di Ugo Marano, realizzato da Lino Fiorito nel 2011 dopo la scomparsa dell’artista.Il progetto curatoriale acquista attraverso le opere un valore antropologico, capace di raccontare una storia, di lasciarsi leggere come un paesaggio vissuto da persone con le loro geografie interiori. Una relazione in movimento che vedrà una delle opere di Marano uscire dagli spazi del Plart per essere accolta nel basamento del campanile di Saviano nell’ambito del progetto ON Air CONTEMPORARY ART curato da Felix Policastro.

di Simona Schiavone

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