“I portici delle meraviglie” sono quelli di Bologna.
Il capoluogo dell’Emilia Romagna presenta una serie di portici tutti da scoprire.
Chi è stato a Bologna, sicuramente lo avrà fatto per i suoi importantissimi segni di riconoscimento.
Ovviamente un buon tortellino e una profumatissima mortadella sono i segni di riconoscimento di una delle più belle città italiane.
I bolognesi però sanno benissimo che la propria città è contraddistinta anche da una scelta urbanistica molto particolare.
Bologna infatti può fregiarsi di essere la città italiana con la lunghezza maggiore di portici da percorrere: si parla di ben 62 chilometri!
Forse proprio questa caratteristica ha convinto Daniele Fraccaro a lavorare su “I Portici delle meraviglie”. Si tratta di un volume pubblicato dalla In riga Edizioni, tutto dedicato alla bellezza dei portici di Bologna.
Il volume si contraddistingue per non essere una semplice guida sull’argomento, ma soprattutto un ottimo esercizio per ragazzi e non solo.
Ovviamente saranno ben presenti cenni storici approfonditi sulle origini dei portici e sulle differenze tra zona e zona.
Il lettore potrà scoprire la vera utilità dei portici fin dall’antichità e le varie epoche storiche in cui si sono avvicendate le costruzioni.
Ovviamente saranno anche narrati i primi utilizzi dei portici che hanno sempre visto Bologna come una delle predominanti città universitarie italiane.
Vari stili, legati in special modo ai periodi di costruzione, rappresentano benissimo le varie identità dei portici presenti in città.
L’autore de “I Portici delle Meraviglie” sarà bravissimo ad insegnare addirittura cosa e come guardare ogni parte delle strutture, dalle parti superiori fino ai colonnati.
Ovviamente un occhio di riguardo è dato anche ai differenti tipi di colonnato che spesso identificano anche un periodo di costruzione ben preciso.
Ogni pagina del volume è ampiamente condita da un reportage fotografico e grafico davvero molto ampio, con esempi di architettura e rimandi ai testi annessi.
Questo rappresenta un lato teorico fondamentale, capace di insegnare al lettore le basi per eseguire i vari esercizi contenuti all’interno del libro.
Infatti dopo aver assimilato delle informazioni, ci saranno degli esercizi per lavorare su quanto imparato, scrivendo direttamente tra le pagine del volume.
Questo permetterà di considerare “I portici delle meraviglie” come un libro attivo e didattico, perfetto come strumento di cultura e di lavoro specifico sull’argomento.
Daniele Fraccaro ha trovato il taglio giusto per raccontare una storia lunga e magica, quella dei portici di Bologna, scegliendo parole e mezzi giusti.
Lontana la noia di un libro di ricerca pesante e teorico, ma piuttosto un lavoro coinvolgente e interessante da leggere e “da scrivere”.
Gaetano Cutri