“Come le mosche d’autunno”, Angela Pagano per il “Caffè Némirovsky”

Angela-Pagano-2E’ stata la delicata ma profonda interpretazione di Angela Pagano ad offrire al pubblico del Napoli Teatro Festival Italia una nuova opera per “Caffè Némirovsky”, un prezioso omaggio ad una delle autrici più intense del Novecento che viene riscoperta, attraverso un viaggio tra i suoi lavori più noti presentati come reading letterari.

“Come le mosche d’autunno”, opera interpretata da una delle signore del teatro italiano, è la storia dell’anziana Tat’jana Ivanovna, una nutrice che è al servizio di una famiglia aristocratica da oltre cinquant’anni e fiera di aver svezzato almeno un paio di generazioni della casata russa.

La Rivoluzione d’ottobre però miete molte vittime e tutta la famiglia è costretta a rifugiarsi in Francia, lasciando però la donna come guardiana della casa: quando deciderà di raggiungere i suoi padroni a Parigi, si troverà di fronte uno spettacolo che purtroppo i suoi peggiori incubi avevano suggerito, ovvero una famiglia povera ed in disgrazia costretta a vendere i pochi oggetti cari per sbarcare il lunario.

“Come le mosche d’autunno” è una metafora del disagio che le persone agiate soffrono affrontando una condizione di forti ristrettezze economiche, quando passeggiare tra le quattro risicate mura del proprio misero rifugio, ricorda lo svolazzare pesante e trascinato delle mosche nel periodo autunnale, quando le ali si fanno più pesanti e la fatica inizia a farsi sentire forte.

Le malinconiche note di Kanchell, eseguite da Paolo Coletta, hanno accompagnato quasi ogni parola interpretata, portando lo spettatore per mano nella vita dell’anziana domestica e coinvolgendo il pubblico in una storia triste ma purtroppo fortemente legata ad un passaggio storico importante.

Gaetano Cutri

Napoli – Ridotto del Mercadante 11 giugno 2014

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