Il coccodrillo

Oggi ho avuto il grandissimo piacere di intervistare Federico Carli, alias CARLETTO LIFE. Federico, volto noto dei social, su INSTAGRAM conta la bellezza di 603.000 follower, che quotidianamente vengono catapultati nel suo mondo estroverso fatto di scherzi e incentrato sul suo rapporto “d’amore/odio” con il grande e simpaticissimo nonno Faustino. Insieme abbiamo ripercorso gli inizi sul web e sulle motivazioni che lo hanno spinto ad aprire questa finestra sul suo mondo.

Cosa rappresenta per te la famiglia?
Per me la famiglia è tutto! È collocata sempre al primo posto. Le devo tutto, perché mi ha insegnato tantissimo e mi ha trasmesso i valori che porto dentro. Quei valori che mi aiutano ogni giorno ad affrontare la vita con il sorriso.

Tre aggettivi per descrivere tuo nonno Faustino.
Burbero, incazzato, ma anche estremamente dolce.

Perché hai deciso di aprire un profilo per raccontare il tuo mondo?
Ho scelto di modificare il mio profilo e i contenuti che pubblicavo in precedenza. Ho deciso di non pubblicare più soltanto foto al mare, d’altra parte non sono modello! Mi sentivo di voler raccontare qualcosa di diverso e più divertente, qualcosa che veicolasse un messaggio. Tramite le storie che carico quotidianamente riesco a raccontare con continuità uno spaccato della mia vita, che spero possa strappare un sorriso al prossimo.

Il tuo film e la tua canzone del cuore.
La mia canzone preferita? Ovviamente la mia: Sta pieno (ride n.d.r.). Film preferiti: Iron Man, The Avengers ecc. In sostanza tutti quelli della MARVEL mi piacciono da morire!

Tuo nonno come vive il web e la sua popolarità?
Inizialmente non capiva molto le dinamiche del web, poi mi son messo a spiegargli un po’ per volta, anche se ancora oggi ha delle difficoltà con certi meccanismi. Ora, però, la vive benissimo, anzi, quello che sto facendo sul web l’ha aiutato molto. Anni fa, per la scomparsa di mio zio, i miei nonni erano un po’ emarginati; la gente non andava più a comprare alla loro bancarella, perché pensava fossero dei cattivi genitori, avendo un figlio drogato.

Ma loro sono tutt’altro che pessimi genitori, e io ho spinto molto per far emergere il loro lato straordinario e per farlo conoscere a tutti. Adesso che arrivano dei regali indirizzati ai miei nonni, soprattutto alimentari, e la gente cerca costantemente un contatto e un confronto, sono molto contento e mi sento realizzato, perché riesco a vedere la felicità nei loro occhi. Per me il loro benessere rappresenta un obiettivo di vita! Non so dove arriverò, cosa mi inventerò e chi sarò domani, ma questo sicuramente posso raccontarlo come uno step conquistato.

Come nasce il tuo amore per il coccodrillo?
Mio nonno ha la testa piccolina e il corpo più grosso, per questo mi ricorda vagamente un coccodrillo! Quindi la storia è molto semplice: volevo dare un’identità al mio profilo e da lì tutti i miei follower sono diventati coccodrilli!

C’è stato un momento in cui ti sei reso conto di essere diventato un personaggio “pubblico”?
Personaggio pubblico è un parolone! In fondo io sono sempre rimasto me stesso. Fin da piccolo sono sempre stato l’anima della festa, della serata. Ho sempre cercato di far divertire i miei amici. Quando poi le persone hanno iniziato a fermarmi e a chiedermi di fotografarci insieme ho pensato: “Ah ma allora mi riconoscono, vuol dire che sto facendo qualcosa di bello!”. E non ti nego che è una sensazione stupenda.

Lo scherzo più riuscito che hai fatto a tuo nonno.
Sicuramente quello in cui ho wrappato la macchina di mio nonno! Lui si è incazzato da morire, però alla fine mi ha perdonato e abbiamo fatto la pace. Quello scherzo devo dire che è riuscito alla grande, è diventato subito il primo della top ten. Ma ne ho fatti talmente tanti…

Come ti vedi tra una decina di anni?
Tra una decina d’anni mi vedo realizzato con una famiglia, con dei bambini e con accanto una donna che mi ama. Al giorno d’oggi è difficile trovare questa stabilità, ma spero di riuscirci. Ho come modello di vita Mariano di Vaio, che è riuscito a formare una famiglia splendida e a realizzarsi nel mondo del lavoro, aspetto fondamentale anche quello.

I giocattoli più semplici, quelli che anche il bambino più piccolo riesce ad usare, vengono chiamati nonni.
(Sam Levenson)

Valerio Molinaro

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