Michele Di Stefano, autore di due coreografie sperimentali e comicamente realistiche.
Il 21 ottobre è la volta del coreografo Michele di Stefano. Sulla scena del Teatro Cango Cantieri Goldonetta, sempre in occasione di “Umano”, mk, Sigourney Weaver e Roberta Mosca si esibiscono in “Hey” e “S U B. V”, due coreografie sperimentali sul linguaggio telematico.
Si dice che il danzatore, nell’antichità, fosse in grado, attraverso i propri movimenti, di esprimersi meglio di quanto qualsiasi altra persona avrebbe fatto tramite la comunicazione verbale. Un sovrano, in visita in una corte straniera, chiese al re di tale corte di poter portare indietro, con sé, il danzatore che lì aveva visto esibirsi: avrebbe potuto usarlo per comunicare con chi parlasse lingue diverse dalla propria. Nei tempi odierni siamo sicuramente più fortunati. Non abbiamo bisogno di giorni di viaggio per raggiungere a piedi o a cavallo mete relativamente distanti, né viviamo nella disperata consapevolezza di non poter superare certi limiti: virtualmente, con un clic, possiamo teletrasportarci dall’altra parte del mondo. Sarebbe superfluo dire che anche la comunicazione ha fatto passi da giganti; la possibilità di sentire giornalmente e istantaneamente chi è lontano, ripaga la distanza in felicità e affetto.
“S U B. V” nasce così; il coreografo Di Stefano istruisce via e-mail la danzatrice Roberta Mosca su quello che dovrà mettere in scena. Il risultato è positivo, fin qui tutto bene. Le capacità, la tecnica, l’elasticità di Roberta Mosca sono indiscusse e apprezzabili poiché, si dovrebbe sempre ricordarlo, tutti possono danzare, ma non tutti potrebbero esibirsi su un palcoscenico. Si tratta di una danza squisitamente contemporanea, si nota il lavoro, l’impegno, la bellezza, la quale, spesso, quando sente la parola contemporaneo decide magicamente di scomparire. Anche la colonna sonora, sperimentale e forse ormai già attuale, nel trapassare il limite tra musica e rumore, dà l’idea della comunicazione telematica, che rischia in ogni istante di essere disturbata, di trovare interferenze. In generale, si è detto, fin qui fila tutto liscio; tutto va bene finché la comunicazione telematica è usata per necessità pratiche, per la distanza ecc. Il problema è l’uso eccessivo che se ne fa oggi. Sembra un difetto del meccanismo Umano, proprio come quando questo ama tanto un cibo e finisce per farne indigestione.
“Hey”, come a dire c’è nessuno? La comunicazione telematica diventa un guaio quando tende ad affogare quella verbale; questo avviene se ne abusiamo, se ne facciamo un uso improprio e ciò porta al dramma di avere davanti una persona e, pur conoscendola telematicamente, non saper bene come interagire con essa. La danza che, in quanto arte, ha anche lo scopo di comunicare, riesce, in questo caso, attraverso una performance originale e inusuale, comica, ma anche freddamente realistica nei significati profondi, a trasmetterci qualcosa. Quella che, apparentemente, sembra una miscellanea di piccole performance sconnesse, che dà, a volte, l’idea di una forma d’improvvisazione che vuole sperimentare, in quel momento e in quel luogo, qualcosa di mai provato, è in realtà un insieme organico, studiato nella sua complessità e, direi, nel minimo dettaglio. Quel che si apprezza è, in primo luogo, lo sforzo intellettivo che “Hey” richiede agli spettatori; del resto, se è vero che facciamo volentieri uso di automi, dobbiamo ricordarci di non essere automi anche noi. Il groviglio di danza, vocalità, parola, suoni, s’intreccia in una maglia ben fatta che lascia solo un piccolo buco, causato dalle parole di Michele Di Stefano che interrompe i performers: «La cosa più brutta ai piedi delle donne… sono le scarpe Hogan», qualcuna si sarà offesa, ma il coreografo ci ha provato: ha parlato.
Firenze – CANGO CANTIERI GOLDONETTA, 22 ottobre 2015.
Benedetta Colasanti
S U B. V – Coreografia e interpretazione: Roberta Mosca; istruzioni coreografiche: Michele Di Stefano; musica: Lorenzo Bianchi Hoesch; produzione: mk 2015; in collaborazione con: Storie Milanesi/uovo Performing Arts Festival; con il sostegno di: Live Arts Week.
Ideazione: mk e Sigourney Weaver; interpreti: Philippe Barbut, Biagio Caravano, Daniela Cattivelli, Michele Di Stefano, Laura Scarpini; musica: Madcon, Spring breakers, Kitty Pride, Riff Raff, Wire; contiene: “Hey” di Sigourney Weaver; luci: Roberto Cafaggini; coreografia: Michele Di Stefano; produzione: mk 2015; in collaborazione con: MilanOltre; progetto: Fronterizo; con il sostegno di: Live Arts Week; con il contributo di: Mibact.
Foto: Luca Ghedini.