“La Neve del Vesuvio”, “le idee non sempre sono serie ma le parole si”

Andrea Renzi regista ed interprete del terzo capitolo de “L’Armonia Perduta”, rassegna dedicata dallo Stabile di Napoli alla produzione letteraria di Raffaele La Capria

renzi 5Il Ridotto del Mercadante – piccola scena “sperimentale” dello stabile partenopeo – dedica i propri allestimenti, in continuità con l’anno passato, alla letteratura napoletana. Se infatti l’anno scorso diversi attori e registi si sono confrontati con la scrittura della Ortese, quest’anno si lavora con Raffaele La Capria. L’armonia perduta, cinque adattamenti da altrettante opere, cinque registi e appunto un solo verbo quello semplice, immediato, diretto di La Capria.

La neve del Vesuvio – pubblicato nel 1988 – è una raccolta di racconti, dichiaratamente autobiografici, che l’autore iniziò a scrivere nel 1979 e solo successivamente assemblò, dando vita a un piccolo Bildungsroman, un romanzo di formazione che incomincia quando il protagonista, Tonino, ha due anni e termina in età adolescenziale.

Andrea Renzi è il piccolo Tonino, è la madre, è il padre, è il professor Haberstumpfs, è l’io narrante. Renzi scivola da un personaggio all’altro in modo impercettibile, la sua voce, il suo volto, i suoi gesti, i suoi occhi ci fanno comprendere chi interpreta. L’io narrante, dall’atteggiamento sempre interlocutorio, si muove nella piccola scena essenziale – pareti nere, un pavimento nero lucido, un foglio di carta gigante, un foglio di carta piccolo – la riempie con il suo corpo camminando, maneggiando la carta o semplicemente soffermandosi sulla ribalta. La voce è disperata se incarna il padre, amorevole e spiazzante se personifica la madre, severa e illuminante se è quella del professore. Lo stupore, l’ingenuità, la tristezza, la consapevolezza di Tonino si annidano, si leggono, si vedono negli occhi limpidi e di volta in volta cangianti di Andrea Renzi. La sua regia e la sua interpretazione sono decise, pulite, eleganti, inappuntabili e non tolgono nulla alla bellezza della parola scritta, che prestata al linguaggio teatrale rimane una parola ricercata, raffinata, una parola abitata armoniosamente da una voce e da un corpo.

Napoli, Ridotto del Teatro Mercadante – 11 febbraio 2014

Mariarosaria Mazzone

“La neve delVesuvio” diretto e interpretato da Andrea Renzi

scene Luigi Ferrigno, costumi Zaira de Vincentiis, disegno luci Gigi Saccomandi

produzione Teatro Stabile di Napoli

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