Il “Nabucco” di Giuseppe Verdi torna a Firenze dopo 37 anni

La celebre opera giovanile del maestro di Busseto al Teatro Comunale in un raffinato allestimento di Leo Muscato e con una compagine vocale di notevole livello.

Nabucco_credits Sebastiano Piras(1)Ottima la scelta della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino di inaugurare la stagione invernale 2014 con il “Nabucco” di Giuseppe Verdi. Anzitutto perché il titolo mancava dal palcoscenico toscano da quasi quarant’anni, e cioè dalla strepitosa quanto controversa edizione realizzata nel maggio del 1977 da Riccardo Muti, Luca Ronconi e Pier Luigi Pizzi. Un’edizione che resta tutt’oggi un punto di riferimento imprescindibile nell’interpretazione del giovanile capolavoro verdiano. E se il confronto con un tale precedente poteva intimorire, la risposta positiva del pubblico, tornato per l’occasione a riempire la sala (sold out la recita del 26 gennaio), è la più evidente conferma della validità della scelta.

Lodevole anche la decisone di riproporre la raffinata mise en scène di Leo Muscato, premio Abbiati 2012 per la miglior regia e già rappresentata con successo dal Teatro Lirico di Cagliari e dall’Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari, coproduttori dello spettacolo. Le scene di Tiziano Santi e i costumi di Silvia Aymonino, pur nella loro geometrica essenzialità, creano un’ambientazione monumentale, elegante e di notevole impatto visivo. Ma il vero merito dell’allestimento è il sapiente uso che Alessandro Verazzi (ripreso da Gianni Mirenda) fa di luci e colori. Ne è un esempio il meraviglioso ‘quadro’ con la conversione di Fenena, dove l’uso del contrasto buio/luce ricorda le opere di Caravaggio.

Grazie alle luci e all’atmosfera rarefatta (effetto del fumo che avvolge la scena e la sala) la nota vicenda biblica della schiavitù del popolo ebreo viene trasportata fuori dal tempo, in una dimensione onirica che permette anche un’approfondita introspezione psicologica. Basti citare il brano di Abigaille che scopre le proprie umili origini. Nella partitura verdiana essa viene tratteggiata come una «vile schiava» che cerca il riscatto mediante il potere, di cui ha una brama così smisurata da ritenersi in grado di succedere al re in persona. Alcuni critici vi hanno addirittura visto un precedente per Lady Macbeth, ma nell’interpretazione di Muscato essa diventa una donna ferita che si scopre improvvisamente estranea ai propri affetti e che ripensa, con nostalgia, alla perduta inconsapevolezza e, dunque, innocenza; efficacemente rappresentate in scena dalla bambina che gioca felice.

Anche dal punto di vista musicale l’opera non ha deluso. Certo la concertazione di Renato Palumbo, esperta bacchetta verdiana, non è stata sempre convincente e la sua esasperata gestualità, oltre ad essere inelegante, ha creato ingiustificati rallentamenti nell’esecuzione. Ma la presenza di un eccellente cast di voci ha in parte bilanciato tali mancanze. Il baritono Leo Nucci, confermando le sue ben note doti vocali, è stato un insuperabile tiranno di Babilonia, in grado di soddisfare le notevoli qualità performative e canore richieste dalla parte del protagonista. Il soprano Anna Pirozzi si è dimostrata sicura e appassionata nella parte di Abigaille, un ruolo che sta frequentando con costanza e che si rivela congeniale per la sua voce. Buone anche le esecuzioni del mezzosoprano Annalisa Stroppa (Fenena) e del tenore Luciano Ganci (Ismaele), mentre il basso Riccardo Zanellato (Zaccaria) è apparso stanco e ‘opaco’.

Ma “Nabucco” è soprattutto coralità: il coro è quasi costantemente presente in scena e in non poche occasioni si rivela elemento unificante dell’intera azione. L’eccezionale complesso vocale del Maggio, diretto dal Maestro Fratini, si è dimostrato all’altezza del difficile compito, confermando l’elevato livello artistico raggiunto. E non solo nel celebre brano del “Va pensiero”, bissato dietro incalzante richiesta del pubblico.

FIRENZE – Teatro Comunale, 30 gennaio 2014

Lorena Vallieri

NABUCCO (dramma lirico in quattro parti di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera) – Direttore: Renato Palumbo; regia: Leo Muscato; scene: Tiziano Santi; costumi: Silvia Aymonino (ripresi da Virginia Gentili); luci: Alessandro Verazzi (riprese da Gianni Mirenda); Interpreti. Nabucco: Leo Nucci; Ismaele: Luciano Ganci; Zaccaria: Riccardo Zanellato; Abigaille: Anna Pirozzi; Fenena: Annalisa Stroppa; Gran Sacerdote: Dario Russo; Abdallo: Enrico Cossutta; Anna: Valeria Sepe; Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Foto: Sebastiano Piras.

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