Elisa Forte ne “L’Annuncio a Maria”:
“La mia Violaine un’anima pura”

 

 

Sarà la protagonista de “L’annuncio a Maria, Elisa Forte, diretta dal fratello Davide e pronta ad indossare i panni di Violaine. L’abbiamo incontrata a pochi giorni dal debutto al teatro Ghione di Roma, dal 22 al 23 maggio.

Chi è Violaine?

Un’anima pura. Una presenza felice, ingenua, generosa, innamorata di tutti. Si ammala di lebbra, e l’interpreta come un dono di Dio. Non associa l’amore al possesso, è una figura in un certo senso radicale, molto affascinante.

Come nasce il tuo percorso di attrice?

Ho studiato alla scuola di recitazione Fondamenta, nella mia città, Roma, specializzandomi con la actor coach Doris Von Thury e affrontando il metodo Meisner e Batson. La mia attitudine è drammatica, ma non disdegno ruoli brillanti, che magari possano mettermi in difficoltà.

Una mia passione è il doppiaggio, che ho studiato nell’accademia di Silvio Pepitoni. Lavorare in questo mondo mi diverte e mi appaga.

Come ti descriveresti in tre aggettivi?

Empatica, impulsiva e sensibile. Pregi che possono facilmente risultare difetti, ma che mi sono utilissimi nel mestiere che amo.

Qual è una tua figura artistica di riferimento?

Amo moltissimo Brit Marling, attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice americana. Forse in Italia non é famosissima, ma per me “conoscerla” é stata come una folgorazione.

Com’è nata l’idea di portare un’opera semi-dimenticata come “L’annuncio a Maria” di Paul Claudel di nuovo in scena dopo tanti anni?

Durante la pandemia, tra i tanti progetti nuovi o da riprendere, Giosuè D’Asta, appassionato di temi religiosi e musicista nonché compositore, mi ha coinvolta in questo progetto complicato e pieno di insidie. Ma per la ripresa mi sembra l’ideale: parlare di rinascita, in un momento come questo, è un’iniezione di ottimismo, che trovo addirittura necessaria.

 

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